Sannio Quotidiano 14 Febbraio 2020
Un forellino praticato in un infisso in legno. E' questa l'unica traccia lasciata, a futura memoria, dai ladri che hanno colpito, ad inizio settimana, in una casa sita nel cuore del Centro urbano di Sant'Agata de' Goti. Tardo pomeriggio, primo imbrunire.
Le telecamere di una videosorveglianza privata catturano un'automobile, sembrerebbe trattarsi di una Ford di colore grigio, mentre imbocca contromano la stradina che, in salita, corre laterale l'Alimentari “Piscitelli”.
La stessa vettura “scarica” due uomini che si mettono immediatamente all'opera, incuranti dell'orario ancora “vivo”.
Tentano di entrare nell'abitazione di un giovane medico – traversa di viale Giannelli - ma vengono respinti dall'allarme; quindi optano per la casa dirimpettaia e, in particolare, per l'appartamento di un dipendente comunale che vive al primo piano – comunque ad un'altezza di circa tre metri dal suolo.
Con abilità circense si inerpicano attraverso un pilastrino tonteggiante e raggiungono la finestra della cucina dove, praticato il prima menzionato forellino, riescono a conquistare l'ingresso.
Ai proprietari, che rientreranno dopo poche ore, l'amara scoperta di un appartamento messo abbondantemente a soqquadro. Vestiti ed effetti vari al suolo, l'amara sensazione di una intimità violata. Portati via oro e pezzi vari, ricordo di vecchie cerimonie.
Ma è poca roba rispetto a quanto sarebbe potuto succedere, pochi minuti dopo, nella non lontana Capellino. I delinquenti, infatti – con alta probabilità forti del supporto di manovalanza locale – entrano all'interno di una casa che presumono essere, in quel momento, vuota. Ed, invece, l'inquilino è all'interno dove, a luce spenta, sta tranquillamente guardando la tv. Sente un rumore, pronuncia il nome della moglie – ritenendo fosse la stessa che era rientrata.
I malviventi, a quel punto, resisi conto che vi era qualcuno all'interno, si danno alla fuga. Ma cosa sarebbe stato nel malaugurato caso si fosse avuto un incrocio?
Un forellino praticato in un infisso in legno. E' questa l'unica traccia lasciata, a futura memoria, dai ladri che hanno colpito, ad inizio settimana, in una casa sita nel cuore del Centro urbano di Sant'Agata de' Goti. Tardo pomeriggio, primo imbrunire.
Le telecamere di una videosorveglianza privata catturano un'automobile, sembrerebbe trattarsi di una Ford di colore grigio, mentre imbocca contromano la stradina che, in salita, corre laterale l'Alimentari “Piscitelli”.
La stessa vettura “scarica” due uomini che si mettono immediatamente all'opera, incuranti dell'orario ancora “vivo”.
Tentano di entrare nell'abitazione di un giovane medico – traversa di viale Giannelli - ma vengono respinti dall'allarme; quindi optano per la casa dirimpettaia e, in particolare, per l'appartamento di un dipendente comunale che vive al primo piano – comunque ad un'altezza di circa tre metri dal suolo.
Con abilità circense si inerpicano attraverso un pilastrino tonteggiante e raggiungono la finestra della cucina dove, praticato il prima menzionato forellino, riescono a conquistare l'ingresso.
Ai proprietari, che rientreranno dopo poche ore, l'amara scoperta di un appartamento messo abbondantemente a soqquadro. Vestiti ed effetti vari al suolo, l'amara sensazione di una intimità violata. Portati via oro e pezzi vari, ricordo di vecchie cerimonie.
Ma è poca roba rispetto a quanto sarebbe potuto succedere, pochi minuti dopo, nella non lontana Capellino. I delinquenti, infatti – con alta probabilità forti del supporto di manovalanza locale – entrano all'interno di una casa che presumono essere, in quel momento, vuota. Ed, invece, l'inquilino è all'interno dove, a luce spenta, sta tranquillamente guardando la tv. Sente un rumore, pronuncia il nome della moglie – ritenendo fosse la stessa che era rientrata.
I malviventi, a quel punto, resisi conto che vi era qualcuno all'interno, si danno alla fuga. Ma cosa sarebbe stato nel malaugurato caso si fosse avuto un incrocio?
Commenti
Posta un commento