La questione è quella di sempre: strada stretta, conformazione rettilinea che, d'improvviso, diviene imbuto.
Incrocio tra automobili in determinati punti da approcciare con estrema prudenza. Sono queste le caratteristiche di una tratta che, nel tempo, ha anche assistito a sinistri estremamente gravi.
E che difetta anche rispetto al discorso della manutenzione con i fondi dei terreni limitrofi che, in molti punti, scemano direttamente al limite della carreggiata. Liquefacendosi nel momento in cui si hanno piogge leggermente più abbondanti.
A segnalarci la questione un uomo della zona che ci confida di aver letteralmente rischiato grosso, non molti giorni addietro, allorquando lo stesso ha schivato per una virgola un incidente dalle conseguenze potenzialmente significative. Proprio in uno dei punti più critici dell'itinerario, l'automobilista ha incrociato un furgone – proveniente da Durazzano – che, procedendo a velocità sicuramente non ordinaria, aveva sconfinato nella corsia opposta. Costringendo chi ci ha scritto, di conseguenza, ad una rapida sterzata per scansare lo scontro.
“Sono stato fortunato perchè ho avuto modo di allargarmi in una parte della strada non delimitata da muretti o terreno. Diversamente il furgone mi avrebbe colpito in pieno”.
Le richieste sono quelle di sempre. Nell'attesa, cioè, di procedere ad una imponente attività che vada a modificare l'ampiezza della carreggiata, si auspica l'adozione di provvedimenti che possano limitare le velocità.
Perchè, con andature moderate, si possono attenure gli inconvenienti legati ai deficit strutturali. La palla, quindi, alla Provincia. Sperando che anche questa volta l'appello non resti inascoltato
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