Montesarchio e Sant'Agata, notte di furti



Sannio Quotidiano 30 Ottobre 2020

Il ticket dei ladri dei Tabacchi viaggia lungo l'asse Montesarchio-Sant'Agata de' Goti. Come già avvenuto in un paio di occasioni nei mesi scorsi, ancora una volta – come da evidenze - i malviventi hanno preso d'assalto, nell'arco di una sola nottata, rivendite site in Montesarchio e Sant'Agata de' Goti. E, come nelle precedenti occasioni, anche in questa la banda si è mossa con rapidità lungo l'asse tra i due Centri. Il primo raid alle ore 2 del mattino della nottata tra mercoledi e giovedi allorquando è stata svaligiata una rivendita di via Benevento. Dopo aver portato via soldi, stecche di sigarette e “Gratta & Vinci”, la banda si è materializzata, esattamente un'ora dopo, a Sant'Agata de' Goti, contrada San Tommaso. Molto probabilmente spostandosi lungo la Provinciale che, da Montesarchio, conduce, attraverso Bonea, Bucciano, le Tre Masserie di Moiano, fino alla zona del Nord Isclero saticulano. Per proseguire a Frasso telesino. A Sant'Agata de' Goti le telecamere della videosorveglianza hanno fornito informazioni precise. A materializzarsi presso “Il Guardiano del Taburno”, ottimo agriturismo che ha anche un'ala dedita alla rivendita di Tabacchi, un gruppo di cinque uomini giunto sul luogo a bordo di una Audi Station Wagon di colore nero. Sei minuti il tempo di condurre il raid con i delinquenti – tutti con volti travisati e con movenze agili, proprie di di persone molto giovani – che hanno faticato poco per forzare la serranda, penetrare all'interno e portar via, anche in questo caso, stecche e liquidi. La disinvoltura dei cinque, che si sono mossi con sicurezza tipica di chi conosce il contesto, fa pensare che si tratti degli stessi uomini che già avevano svaligiato la medesima attività lo scorso 21 aprile – in quella stessa nottata era stata “visitata” anche una rivendita di Bucciano. In ogni caso, i cinque si sono mossi con padronanza e orientamento nonostante sia scattato il “nebbiogeno”. Poi l'allarme con i delinquenti già dileguatisi abbondantemente prima dell'arrivo dei militari. Azione sfrontata tant'è che, come si apprende, gli stessi non si sarebbero scomposti al cospetto di un uomo che, all'interno di una vettura, era a “guardia” di alcuni mezzi agricoli posteggiati nei paraggi. Tutto lo sgomento dei proprietari che, nell'arco di sei mesi, si trovano ancora una volta a fare la conta dei danni ed a dover rinforzare ulteriormente i già validi strumenti a difesa della proprietà 

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