Sannio Quotidiano 21 Ottobre 2020
Il Sant'Alfonso Maria de' Liguori si svuota nel suo secondo e terzo piano. I reparti di Chirurgia, Ortopedia e di Riabilitazione, infatti, sono stati dislocati al primo piano della struttura di contrada San Pietro dove già è allocato il reparto di Medicina generale. Domanda: Perchè l'esigenza di spostamento? La risposta: per l'ulteriore depauperamento del personale.
Come si apprende, infatti, personale medico – sembrerebbe in una unità – e personale infermieristico sarebbero stati spostati al “Rummo” di Benevento, per effetto di disposizioni intervenute nelle ultime ore, al fine di fronteggiare la crescente “domanda” assistenziale nel Capoluogo connessa al fenomeno epidemico. Per agevolare il poco personale restato a contrada San Pietro, quindi, si è deciso di compattare tutto quello che vi è in unico piano, in un unico livello.
In modo tale, per dirla volgarmente, da facilitare il “giro” del personale. Nella sostanza, quindi, non cambia nulla.
Letti e reparti quelli erano e quelli sono. Vi è del personale in meno – questo si – il che non è certo nota lieta. Dalle garanzie di implementazioni e di iniezioni di medici, infermieri e simili si è passati, come qualcuno tristemente paventava, ad ulteriori scremature.
Ma l'effetto ottico che si prospetta per il Sant'Alfonso, ora, è drammatico. Il secondo ed il terzo piano che si preannunciano totalmente liberati di cose e persone hanno una eco spettrale. Ed a ciò si sommi l'affanno che si riscontra in chi opera in quella struttura. I medici in servizio al Pronto soccorso, non raramente, sono costretti a doversi recare in reparto al fine di “coprire” i vuoti nei turni.
Carenze e ancora carenze di risorse umane. Poche nella quantità, ricche nella professionalità. Ma i numeri sono numeri e per i miracoli, purtroppo, non ci si è ancora attrezzati.
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