Anche la Ecologia Falzarano, azienda che si occupava della gestione dei servizi ambientali anche sul territorio di Sant'Agata de' Goti e tutt'ora affidata alla gestione di una curatela fallimentare, entra nella massa passiva del dissesto saticulano. Il tutto in relazione, appunto, all'attività di igiene urbana espletata in ambito santagatese fino all'anno 2010. In tal senso ha deliberato il terzetto commissariale (Pio Amato, Marco Gagliarde, Alessandro Verdicchio). Quando il default di Palazzo San Francesco spegne le tre candeline - il passaggio era stato pronunciato divenendo ufficiale con delibera del Consiglio comunale del mese di febbraio dell'anno 2019 - ancora si lavora per tentare di scalare la montagna del debito e restituire all'Ente santagatese una dimensione di normalità. Un'impresa che, tuttavia, pare essere non ancora prossima ad essere colta. Intanto, si diceva, l'istanza dell'azienda airolana è stata parzialmente accolta. A fronte di una richiesta ammontante a circa 730.000 euro, tanto era il totale del debito cristallizzato con sentenza della sezione civile del Tribunale di Benevento depositata in data 6 settembre 2018, la medesima è stata parzialmente accolta nella misura di circa 572.000 euro. Con la restante parte che, invece, pari a circa 158.000 euro, "è stata detratta - come spiegano nell'atto commissariale - a compensazione di analoga somma di cui è debitrice la Ecologia Falzarano nei confronti di soggetti in premessa". Laddove per soggetti in premessa, e qua si viene ad altro capitolo, si intendono dieci dipendenti di una Cooperativa in subappalto dalla Falzarano, pure ammessi alla massa passiva. E che si spera possano essere ben presto ristorati di quanto dai medesimi avanzato. Intanto, però, lo si ripete, a tre anni dalla declaratoria di dissesto, si vorrebbe capire quali tempistiche possano iniziare a ipotizzarsi ai fini della uscita dal tunnel-default.
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