(giu.for.) Difficile credere che il destino non c’abbia piazzato il suo zampino.
Perché tutto si è incastrato alla perfezione: luogo, temporalità - e, soprattutto, protagonisti - per prodursi quello che è stato il più sublime dei risultati: salvare una vita umana.
I fatti: è la serata di Sabato quando in un ristorantino del Centro storico di Sant’Agata de’ Goti un bambino di poco più di dieci anni sta cenando.
All’improvviso il piccolo non riesce più a respirare: un boccone, infatti, gli è andato di traverso ostruendogli le vie aeree.
Il ragazzino è in palese difficoltà, va in crisi respiratoria, non riesce a comunicare con i genitori.
Diviene evidente come la partita balli sul filo degli istanti.
Fortunatamente all’interno dello stesso ristorante-pizzeria, proprio in quel momento – e qui torniamo al discorso del destino – sta cenando una famiglia del luogo, precisamente della zona di San Tommaso.
Lei – Pasqualina Ruggiero, amichevolmente conosciuta come Lina - è un’operatrice sanitaria in servizio presso il locale ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Comprende subito, dall’alto della sua formazione e della sua esperienza, cosa stia accadendo e, soprattutto, in che modo si debba rispondere.
In men che non si dica, si fionda al tavolo e inizia a praticare al ragazzino la manovra di Heimlich.
Si tratta di una preziosa manovra salvavita – la cui nozione viene spesso raccomandata ai genitori – che consiste, da parte del soccorritore, nell’afferrare il soggetto ostruito alle spalle praticandogli, con le braccia, una spinta verso l'interno e verso l'alto.
Nell’arco di pochi istanti Lina riesce a liberare l’ostruzione consistente in una pallina di cibo – tra rucola e bresaola – che era andata di traverso.
Per il piccolo, che non avrebbe riportato conseguenza alcuna dagli attimi di apnea, un grosso spavento.
Il plauso all’operatrice sanitaria, professionale e fredda nell’intervenire.
Se lei non fosse stata – proprio in quel momento, proprio li – si sarebbe rischiato fortemente, oggi, di scrivere di qualcosa di completamente diverso.
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