Alcolici e musica, a Sant'Agata de' Goti arriva l’ordinanza

“Un’ordinanza, recante interventi volti a superare situazioni di pregiudizio della viabilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, intervenendo in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche nonché di diffusione sonore dei pubblici esercizi”. E’ questa la lunga intitolazione dell’ordinanza – la numero 18 dello scorso 22 Agosto (probabilmente un po' tardiva) – partorita dal Primo Cittadino di Sant’Agata de’ Goti Salvatore Riccio. Un’ordinanza che si va a rivolgere a “ai pubblici esercizi, agli esercizi commerciali, ai circoli privati, alle attività artigianali, a vario titolo ed in forme diverse, autorizzati alla vendita e/o somministrazione di alimenti e bevande” vietandosi “la diffusione sonora all'esterno dei locali di esercizio, anche attraverso la voce amplificata di disc-jockey o vocalist” secondo le seguenti modalità. Ovvero dalla domenica al giovedì nella fascia oraria successiva alle ore 24:00; il venerdì e il sabato, nei giorni festivi e prefestivi, nella fascia oraria successiva alle ore 01:00 del giorno successivo. Inoltre, alle medesime attività si fa pure divieto - dalle ore 24:00 alle ore 05:00 del giorno successivo – “di somministrare o vendere anche per l'asporto bevande alcoliche e superalcoliche in contenitori di vetro, lattine e in metallo o in altro materiale idoneo ad offendere o a turbare l'incolumità fisica e l'ordine pubblico”. Però poi si aggiunge “resta consentito nel caso di servizio ai tavoli” (laddove non si coglie più il senso dell’ “anche” del pensiero precedente). In ogni caso, si aggiunge e si conclude a motivazione dell’atto, “è ragionevole prevedere nel periodo estivo una maggiore frequentazione dei luoghi e locali pubblici e aperti al pubblico da parte dei cittadini, turisti e, in particolare, dei giovani, che richiedono specifiche misure di prevenzione per scongiurare comportamenti che possono pregiudicare la civile convivenza, la vivibilità e il decoro urbano”. 


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