Amianto, il caso limite di San Giorgio del Sannio

Operai specializzati rimuovono - secondo norma - residui di eternit
Allarmante la nota inoltrata da 'Il Comitato cittadini per la trasparenza e la democrazia di San Giorgio del Sannio',  avente ad oggetto la vicenda dell' abbattimento dell’edificio delle ex Poste, tra le cui macerie - stante la bontà di quanto espresso nel comunicato in questione - sarabbero presenti importanti residui di amianto non rimossi, come a norma di legge, dalle ditte specializzate. Altresì, evidenziano i cittadini firmatari della nota, il cantiere non è stato interdetto al pubblico accesso, come avrebbero suggerito ovvie considerazioni in materia di profilassi e di pubblica salute. In attesa di una replica dell' ente comunale, il sentimento predominante è quello dello stupore. Lasciamo aperto il beneficio del dubbio, quanto meno in ottemperanza al principio delle 'due campane da ascoltare' ben consci, d' altro canto, di come i cittadini di San Giorgio del Sannio non possano essere improvvisamente impazziti. Una uscita così forte e netta deve sicuramente essere sostenuta da una più che certa nozione dei fatti.
Ci chiediamo, sperando di essere smentiti dall' amministrazione comunale, come si possa essere talmente leggeri e superficiali dinanzi a questioni così spinose. Si continua a giocare con la incolumità del cittadino, in barba alla tutela della comune salute e senza attenuante alcuna - specie in un contesto temporale, quale quello attuale, fortemente impregnato da motivazioni di rispetto ambientale. Ma ci si chiede, ancora, come sia stato possibile attendere così tanto. Infatti, il problema non risiede solo nelle negligenze gravissime - ribadiamo, ancora da appurare - evidenziatesi all' atto della demolizione. Ma, piuttosto, è incredibile come per tanti anni la parte dell' edificio incriminata (una pensilina, a quanto pare) sia rimasta tranquillamente al suo posto spargendo le sue pericolose polveri in giro. In più, si rammenta come l'impiego dell'amianto sia fuori legge in Italia dal 1992 (legge 257) e di come, ancora, l' INAIL abbia riconusciuto come malattie professionali - amianto correlate - l'asbestosi, il mesotelioma ed il carcinoma polmonare. Non si creino allarmismi - non è nostra intenzione farlo - ma siamo dinanzi ad una questione di delicatezza estrema, oggetto - come visto - anche di importante trattazione legislativa. Ribadiamo - seppur estremamente fiduciosi in quanto asserito dai cittadini del Comitato - di attendere una giustificazione da parte della Giunta sangiorgiese sulla effettiva - o meno - presenza del materiale incriminato in quella sede. Passi lo scarso livello di civica sensibilità diffusa tra i privati cittadini- basta addentrarsi nelle strade meno trafficate di città e provincia per trovare depositi di immondizia varia ad alto contenuto eternit- ma quando condotte così pericolose per la comunità vengono poste in essere da chi è preposto alla nostra guida e controllo, si rimane del tutto basiti.

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