Ora teniamoci le Province

Ora teniamoci Benevento e tutte le province. Se ne riparlerà con legge costituzionale – e questo è sicuramente l’iter  corretto  – per eliminare un ente che,  al pari di tanti altri, è del tutto inutile. Almeno quelli con un esiguo numero di abitanti. Non si può, infatti, fare di tutt’ erba un fascio, all’ insegna dello slogan  o tutte o nessuna. Tra, ad esempio,  la provincia milanese (tre milioni di abitanti circa) e quella di Ogliastra (56.000), è innegabileche vi sia di mezzo un mare di differenze quanto a problematiche, servizi e relativa gestione. Ma non è questo il punto. A Benevento tanti hanno gridato allo scippo, allo schiaffo alla storia, alla negazione delle tradizioni. Molta strumentalizzazione da parte di tanti, sincere perplessità da parte di pochi. Quasi che  l’ ente Provincia fosse il garante o l’ unico soggetto capace di tutelare questi patrimoni. Quasi che la Rocca fosse il collante della nostra unità di popolo, il motore dell’ economia, il perno della macchina turistica. Non lo è ora così come non lo è mai stato. Almeno in tempi recenti.  Galleggiamo in una stasi preoccupante, con patrimoni artistici divenuti parcheggi e miriadi di reperti che girovagano per tutte le latitudini. Tranne che nel Sannio. Borghi medioevali che farebbero la ricchezza dei relativi residenti, se solo si trovassero qualche centinaia di chilometri più a nord, versano in uno stato di incuria e passività. E non solo per colpa della Giunta Cimitile: il problema affonda le sue radici molto più in profondità, investendo trasversalmente le varie realtà succedutesi sulle poltrone della Rocca negli ultimi decenni. Le poltrone, appunto. Forse qualcuno aveva temuto di perdere qualche privilegio. Si sveglino i beneventani di città e provincia: il problema non è la Provincia si, o la Provincia.Non siamo nella curva di uno stadio a scandire slogan campanilistici.  Il problema, unico e vero, sta solo nel trovare una classe politica, quale che sia il suo livello territoriale, capace di far rialzare la testa al nostro territorio, in grado di interpretare le nostre ragioni e di pianificare un percorso di sviluppo. Tutto il resto non conta.

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