'Pizzini' a Guardia Sanframondi?



Fonte della notizia è un comunicato inoltrato da "Noi Tutti per Guardia", gruppo sedente tra gli scanni della minoranza in seno al Consiglio comunale di Guardia Sanframondi. Il quadro prospettato nella nota merita, ovviamente, una più che attenta valutazione in tutte le sedi a tutela della parte, per così dire, accusata – da un lato – ma anche – dall’ altro – ad eventuale salvaguardia di quei cittadini i cui diritti sarebbero stati lesi. Sempre, ribadiamo, stante quanto prospettato. Ebbene, principi di luglio: concorso per un posto comunale di ingegnere-architetto. Un plotone di giovani di buona volontà ai nastri di partenza con la chimera del posto fisso all' orizzonte. Ipotizziamo – poiché radio popolo si diverte sempre a ‘fantasticare’ in queste circostanze – che tra i bar e le piazze del paesino si aggirasse il solito ‘maligno’ pronto a garantire di essere già a conoscenza del nome del vincitore. Ipotesi, ribadiamo, ma di solito nei paesini la linguaccia di turno non manca mai. E, magari, c’è anche un povero lui/lei additato e guardato in cagnesco – senza fondamento alcuno - perché le quote lo danno come il prescelto/a di turno. Diciamo che il clima dei concorsini di paese non è mai – ma proprio mai – dei più sereni. Tralasciamo le ‘fantasticherie’, però, e torniamo ai dati reali o, meglio, a quanto esposto nel comunicato. Inizia la prova, quindi, e due terzi della Commissione è già fuggita via. Così, davanti all’ unico commissario superstite, vi è un signor/signora X lesto a sfilare dal nulla, con fulminea mossa, i suoi magici ‘pizzini’. Magici perché contengono – con tutta evidenza- spunti utili alla causa. Figurarsi: quei foglietti sono come un fazzoletto rosso sventolato sotto il naso di un toro. Giustamente il coro dei ventuno concorrenti onesti si solleva indignato e contesta all’ unisono lo scopiazzamento alla  Commissione, o meglio, all’ unico superstite della stessa. Ma, a quanto pare, l’ organo preposto alla sorveglianza rifiuta di ricevere l’istanza dei sottoscrittori che, quindi, la devono protocollare presso il Comune di Guardia Sanframondi. Poi vi è tutta la trafila di esposti a procura, stazione dei carabinieri e via dicendo. Chissà se il contenuto della nota risponde in tutto, in parte, o per nulla alla realtà dei fatti. E, dando per buona la prima delle possibilità, perchè l'istanza non è stata ricevuta dalla Commissione? Perché due dei suoi membri, presidente compreso, si erano allontanati ben due ore prima dell’ inizio della prova? Speriamo che questi interrogativi possano trovare opportuna replica chiarificatrice. E chi era, ancora, (se vi era) quell’ amante dei pizzini? Un residente di Guardia o un cittadino di qualche paese limitrofo? Speriamo, crediamo nella buona fede di tutti. Così come confidiamo nella assoluta estraneità degli amministratori di Guardia. Ma, ritornando al discorso delle ipotesi assurde, nella peggiore della peggiore delle circostanze, se fosse accertato un eventuale illecito di qualsivoglia natura, ci troveremo dinanzi ad una non notizia. Perché la nostra italietta, globalmente triste e mediocre, ci ha reso ormai abbondantemente avvezzi ad ogni cosa. E questo è il maggiore dei pericoli. Divenire avvezzi, adusi alle storie di ordinaria bassezza. Ma, si badi: ciò non solo per colpa di Montecitorio e di Palazzo Madama. Alla ‘causa’ contribuiscono anche i nostri paesi, nella loro ordinaria quotidianità. Anche allorquando si volge lo sguardo dall’ altro lato, ritenendosi che a denunciare si diviene impopolari o si finisce per essere il rompiscatole di turno. Nelle piccole realtà tutti sono amici di tutti, compari e congiunti vari. Quindi, meglio tacere.

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