Aceto:con la fine delle Province nel Sannio nuove discariche


Aceto fa tremare i polsi ai sanniti: “All’ orizzonte del Sannio si addensano pesanti nubi in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. La soppressione delle Province e lo stop alla gestione della provincializzazione dei rifiuti consentiranno la apertura nel Sannio di nuove discariche di rifiuti napoletani, come accadeva fino a qualche tempo fa. Inoltre, il Sannio sarà chiamato a pagare anche gli enormi costi di gestione delle discariche regionali”. Speriamo che l' assessore non sia profeta. Certo è che l' ipotesi non è delle più rosee. La Napoli matrigna - secondo le ora esposte previsioni - tornerebbe, ancora una volta, a fare del Sannio una sorta di pattumiera della Campania. La dichiarazione nel contesto di una premiazione tenutasi nella sala consiliare della Rocca dei Rettori. Che la Regione Campania si rammenti delle nostre latitudini esclusivamente in circostanze poco liete, è cosa risaputa. Molti oneri e nessun onore. Questo potrebbe essere il motto dell' era Caldoro. In perfetta continuità - si badi - con quella precedente. Auspichiamo- però - che l' assessore non stia facendo del 'terrorismo'. Ad un esponente provinciale quale il dottor Aceto, infatti, non può suscitare eccessivo entusiasmo la manovra 'montiana' che prevede il taglio delle poltrone provinciali. Ecco, non vorremmo che vi sia in atto il tentativo di infondere nei cittadini la 'paura' della fine delle Province. Come se esse fossero gli esclusivi paladini dei suoi sudditi. Sia chiaro: non sono le Istituzioni in quanto tali a tutelare il territorio. La salvaguardia di esso e la relativa crescita riposano - piuttosto - nella azione di quegli esponenti che perseguono il disinteressato sviluppo delle aree da loro rappresentate. Quelli che - sindaci, consiglieri provinciali o regionali che siano - rimettono - ad esempio - il loro mandato dinanzi ad un torto subito dalla comunità da essi rappresentata. Il problema è che queste figure sono estinte. Si capirà, quindi, che le sorti del Sannio, nello specifico, non sono affatto legate alla sopravvivenza - o meno - della Rocca dei Rettori.Sono gli uomini, non gli Enti a fare politica.

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