Arpaia, sei le antenne da installare: è di nuovo protesta

Antenne. La protesta non si ferma. Non è bastata la recente ordinanza del sindaco che prevede lo stop di tutte le autorizzazione a far placare l’ira dei comitati e dei cittadini. Quest’ultimi, solo in queste ore hanno scoperto che a Corticelle si prevede l’installazione non di un ripetitore, ma di ben sei impianti che andrebbero ad aggiungersi ai due già esistenti. Di fronte a questo stato di cose, la popolazione di Arpaia ha chiesto l’intervento urgente del Prefetto. A farsi portavoce delle istanze degli abitanti della cittadina caudina, ancora una volta è stato il rappresentante dei commercianti, Antonio Piscopo che ha così dichiarato: “I cittadini rivolgono un accorato al Prefetto di Benevento, affinchè intervenga in questa annosa vicenda per dare speranza alle generazioni presenti e future, affinché possano continuare a vivere senza paura nella propria terra”. Entrando nel merito delle caratteristiche degli impianti di telefonia mobile per i quali è stata chiesta l’autorizzazione, Piscopo ha così evidenziato: “L’amministrazione comunale di Arpaia si accinge a concedere l’ennesima autorizzazione per l’installazione di ben sei trasmettitori UMT e UMTS potenti 960, 1880 e 2180 MHz. Ma la cosa ancor più assurda è che le continue sollecitazioni rivolte all’amministrazione comunale non hanno sortito gli effetti auspicati, cioè quello di rimuovere questo pericolo che incombe, purtroppo, sull’intera popolazione. Ci si domanda, sgomenti, perchè far passare in sordina una circostanza così delicata ed importante attesa le ricadute negative sulla salute pubblica?  Perchè  non si tiene conto che autorizzare un’installazione così potente, peraltro vicina alle abitazioni ed al centro abitato, avrebbe effetti ancor più devastanti atteso che essa troverebbe collocazione nello stesso punto ove ve ne sono già altre due? Perchè non si preserva nel modo giusto la salute dei cittadini  nonostante si sa bene che nel nostro paese ci sono ben oltre cinquanta casi di tumore? Al sindaco, nonché medico, si chiede uno scatto di orgoglio a tutela della salute dei suoi concittadini”. Siamo, dunque, alle solite. I cittadini, non soddisfatti dalla posizione assunta dall’amministrazione,  chiedono una risposta efficace e ferma onde porre fine alle conseguenze che ne deriverebbero alla salute pubblica dalla questione “antenne”. Come abbiamo più volte ripetuto nel corso di questi ultimi mesi, alla località Corticelle di Arapaia sono già tanti i disagi segnalati dai residenti della zona e tra questi anche i disturbi del sonno. Una situazione divenuta davvero insostenibile per gli abitanti e non solo per quelli che risiedono nelle immediate vicinanze dell’antenna, tanto da spingerli a chiedere con forza l’installazione   di una centralina di monitoraggio in continuo per la misurazione dei campi elettromagnetici. “Da tempo abbiamo fatto una esplicita richiesta – ha tenuto a sottolineare Piscopoo - affinchè si attuasse un monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici che interessano il nostro territorio, ma fino ad ora non abbiamo ottenuto alcuna risposta”. Va detto, che il monitoraggio dei campi elettromagnetici è una realtà che si sta affermando nell’ultimo quinquennio. Le moderne tecnologie danno infatti la possibilità di monitorare i campi “in continuo” 24 ore su 24. Nel salernitano, dove questa tecnologia pare sia stata attuata con successo e in maniera assolutamente trasparente,  l’iniziativa ha avuto un duplice effetto: tranquillizzare la popolazione sulla effettiva emissione di onde (i dati sono infatti comodamente consultabili dal sito web del Comune dove vengono pubblicati giornalmente); valutare la effettiva corrispondenza tra i limiti imposti dalla normativa nazionale e la situazione realmente presente sul territorio. Una iniziativa analoga è stata intrapresa anche in alcuni comuni del casertano sempre con lo scopo di informare i cittadini, di garantire la salute delle persone, di facilitare il compito delle Istituzioni e degli Enti preposti al controllo ambientale nella assunzione di decisioni di tipo tecnico-amministrativo. D’altro canto, il rigore scientifico delle misure certificate, le informazioni fornite sulla basate sui parametri e protocolli normativi e la rappresentazione dei dati in formato web di facile accessibilità e leggibilità da parte dei cittadini, consentono un allarme efficace e in tempo reale permettendo a coloro,  che istituzionalmente sono delegate al controllo ambientale, di prendere le decisioni più opportune.  Per restare in tema, vale la pena ricordare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha di recente preso una posizione su questa delicata argomentazione: le onde elettromagnetiche usate dai dispositivi cellulari possono causare tumori cerebrali. 
La decisione viene da un incontro a Lione (Francia) di un’agenzia dell’Oms, l’International Agency for Research on Cancer (Iarc). La valutazione si riferisce solamente ai gliomi, i tumori cerebrali, e non ad altri tipi di carcinoma. Gli esperti non si sono espressi sul rischio concreto, ma hanno indicato che ci sono evidenze di un 40 per cento di probabilità in più di sviluppare un cancro per chi usa molto il cellulare (circa 30 minuti al giorno per un periodo di oltre 10 anni). Quindi, il campo magnetico prodotto dai cellulari rientra nella categoria 2B della classificazione dello Iarc (possibilmente cancerogeno, appunto; per comprendere la scala di riferimento, va detto che nella categoria 1 rientrano i fattori certamente cancerogeni, e nella 2A quelli probabilmente cancerogeni). Tre i tipi di esposizione considerati dal panel di esperti: da radar e microonde (occupazionale), quella associata alla trasmissione di segnali di radio, tv e altri dispositivi wireless (ambientale), e quella associata all’uso dei telefoni mobili (personale). Per le prime due categorie i dati accumulati finora non sono ancora sufficienti per dire alcunché. 
Nell’ultimo caso, invece, esistono delle evidenze, seppur limitate, per cui è possibile un’associazione con i gliomi (i tumori cerebrali più frequenti) e i neuroma acustici (tumori del nervo che collega il cervello all’orecchio).





RASSEGNA STAMPA - da il Sannio Quotidiano - 

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