Una mensilità
in Burocraticamente parlando è una "indennità compensativa di
produttività". In realtà, si tratta di una sedicesima bella e buona. Una
mensilità che va ad aggiungersi alle quindici di cui già godono i dipendenti di
Camera e Senato. Per gli addetti di Palazzo Madama però c'è un ulteriore bonus
in più. Finora sconosciuto.
La tredicesima
si riscuote a dicembre, a giugno la quattordicesima, alle quali si aggiunge la
"normale" quindicesima. Della sedicesima davvero nessuno aveva
sentito parlare prima d'ora. Dice tutto della grottesca voce nelle buste paga
di Palazzo Mdama il "Sole24Ore", che precisa anche che nessuno osa
usare la parola esatta, sedicesima appunto.
Una mensilità
in più che, si spiega nell'articolo, non è una vera e propria aggiunta allo
stipendio. Perché compensa la rinuncia ad alcune festività soppresse e
l'aumento, da 37 ore e mezzo a 40 settimanali, dell'orario di lavoro nelle
sedute infrasettimanali. In verità, queste sedute non sono poi così frequenti
in alcuni periodi dell'anno. In ogni caso, la voce in più in busta paga c'è,
eccome, e vale ai fini del calcolo della pensione.
Un
vero e proprio benefit insomma, che dal 2005, quando è stato inserito, non è
più stato rimosso, nonostante le crisi e le cure dimagranti, le manovre lacrime
e sangue e i tagli che hanno tartassato, in tutti questi anni, il resto della
società civile.
A
dire il vero, qualche sacrificio lo hanno dovuto fare anche i dipendenti del
Senato. Il sistema pensionistico, per esempio, da quest'anno è contributivo pro
rata anche per loro. E c'è il prelievo di solidarietà del 15% sulle pensioni
che superano i 200mila euro annui lordi. Ma la sedicesima, a quanto pare, non si
tocca.
RASSEGNA STAMPA - da tgcom -
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