Amorosi:sequestrato terreno in operazione anti-camorra.

Due inquietanti eventi hanno scosso la giornata sannita. Poco reclamizzati, in effetti, ma emblematici dello status attuale di quella terra che qualcuno si ostina ancora a definire come 'oasi felice' della Campania.
Il primo di essi - si diceva - dà corpo ad una notizia che, in effetti, tale non è. Si è avuta, infatti, sgradita conferma dell' avvenuto ingresso della camorra nel Sannio. E parlo di quella esterna, di quella grossa. Non di delinquenza locale. Del resto, non sono io a dirlo,  ma lo ha fatto addirittura la DIA in una sua recentissima comunicazione al Parlamento (con riferimento ai Casalesi). Ebbene, è di oggi - appunto - il sequestro da parte della GdF di un terreno boschivo in territorio di Amorosi.  L' azione rientra in una più vasta operazione di sequestro di beni operato a danno delle famiglie Polverino-Nuvoletta - maranesi - e Zagaria-Bidognetti - casalesi. Un ammontare complessivo pari a circa 250 milioni di euro tra terreni, immobili e conto correnti. Ma l' atto di polizia odierno è - paradossalmente - la nuova meno brutta. Il guaiaccio e lo squallore risiedono, piuttosto, nell' atteggiamento omertoso - adottato da gran parte della stampa e della società civile - che avviluppa la spinose e scomoda tematica. Tutti sanno del nuovo scenario che ha preso forma nel beneventano e provincia; tantissimi, però dribblano l' evidenza delle cose. E così, si sposta l' attenzione sul topo d' appartamento o sul sequestro del dvd al senegalese.Un pò come fa un malato terminale che si duole per un' unghia spezzata. Inutile versare, però, le lacrime della favoletta: se la mala entra è perchè noi tutti - con la nostra mollezza e poca attenzione - glielo abbiamo consentito. Secondo episodio che lascia riflettere è quello relativo ai proiettili che hanno mandato in frantumi la finestra di un operaio residente nel capoluogo. Ormai, si spara anche a Benevento città.

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