Il compleanno mancato di Annalisa Durante e la denuncia di suo padre


RASSEGNA - da lunaset.it - Matilde Andolfo

Oggi Annalisa Durante avrebbe compiuto ventidue anni. Per il mondo Annalisa è ricordata come una delle vittime innocenti della criminalità organizzata: una vita spezzata a soli 14 anni durante un conflitto a fuoco tra camorristi, il 27 marzo 2004.
I sogni di Annalisa svanirono in un battito di ciglia, a distanza di anni il rischio è che la vicenda della ragazzina dagli occhi verdi e i capelli biondi finisca nell’oblio. La persistenza della memoria senza tuttavia la retorica delle parole: troppe, insopportabili soprattutto alla luce di una realtà che continua a restituire male e indifferenza. A distanza di otto anni il ricordo di Annalisa si affievolisce perché Istituzioni e Politici hanno preferito l’indifferenza. Le battaglie civili sono quelle che si conducono per tutelare la dignità e la libertà degli individui. Come sarà possibile tutelare l’integrità della famiglia Durante se nessuno, ma proprio nessuno ha offerto loro un’opportunità seria per andare via da Forcella? Gli anni passano e, tra non molto, Salvatore Giuliano -condannato per l’omicidio della ragazzina - tornerà uomo libero, libero di camminare per quel budello di strada battuto anche dalla famiglia Durante. La guerra non è solo autobombe, attentati, scontri militari. La guerra è soprattutto dolore e paura. E’ qualcosa che nessuno vorrebbe mai che un bimbo vedesse. In molti giorni dello stesso anno Napoli sembrò essere Baghdad. Nel 2004 in città si contarono 134 morti (in parte collegati alla faida di camorra tra clan Di Lauro e scissionisti), nel 2005 un’ottantina. Tra i “caduti” giovanissimi: in trentuno anni la camorra ha stroncato vite di decine di bambini come Simonetta Lamberti, 7 anni, Nunzio Pandolfi, 2 anni, Valentina Terracciano, 2, Gioacchino Costanzo 2 anni. Ha strappato le esistenze di molti innocenti tra cui le 15 vittime del rapido 904. E ancora come i grani di un rosario sfilano i nomi di Giancarlo Siani, Maurizio Estate, Davide Sannino, Silvia Ruotolo, Luigi Sequino, Paolo Castaldi, Stefano Ciaramella, Paolino Avella, Francesco Estatico, Claudio Taglialatela, Matilde Sorrentino, Fabio Nunneri, Gelsomina Verde, Carmela Attrice, Dario Scherillo, Attilio Romanò, Antonio Landieri… Dopo la tragedia i familiari fanno i conti con l’indifferenza: nessuno tutela i parenti delle vittime di camorra. In tanti – come Giannino Durante papà di Annalisa – consumano la propria esistenza in attesa di un segnale. Che non arriva mai. E nel frattempo si inventano iniziative per sopravvivere. Mentre le Istituzioni pensavano a Occupy Scampia a Forcella si registrava il fallimento dello Stato. La rabbia prevale ancora sulla rassegnazione. E così, nel giorno dell’ottavo compleanno mancato di sua figlia, Giannino rivolge un appello e allo stesso tempo punta il dito: “Ai tanti onorevoli che passano il tempo a organizzare sfilate inutili chiediamo risposte, risposte serie alle nostre tragedie. Cara Pina Picierno lei che vuole essere la professionista dell’anti camorra perché invece di occupare Scampia non pensa in maniera concreta alle sorti di chi sopravvive?”

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