Movida,finita la tregua.Torna la follia tra vomito e risse

FOTO GAZZETTA BENEVENTO
Questa foto - tratta da 'Gazzetta di Benevento' - certifica l' ultima notte di violenza della movida beneventana. Precisamente, quella tra sabato e domenica.
Teatro di quello che dovrebbe essere stato un pestaggio è Vico Papa Vittore III. Pare che un giovane sia stato aggredito ed abbia perso copiosamente sangue dal capo. Le forze dell' ordine sembra non abbiano ricevuto segnalazioni in merito; nè risultano richieste di aiuto al 118 o elementi utili ai drappelli di polizia dei vari pronto soccorso. Ma, come è facile immaginare, molti giovani - che pur dovrebbero farsi curare - preferiscono evitare noiosi passaggi attraverso le divise. Bianche o blu che siano. Riprende, quindi, con lo stesso triste slancio di prima, lo sregolato fine settimana beneventano. La neve aveva - pur portando con se mille disagi - prodotto il benefico effetto di 'congelare' la follia del sabato notte. Tornato il clima meno pungente, però, sono risorti dal letargo ubriaconi e rissaioli. Ed è nuovamente finita la pace per i poveri residenti che si erano illusi - nei quindici giorni di quiete - di aver ritrovato la tanto sospirata pace. L'emergenza neve era, infatti, coincisa anche con la chiusura di alcuni locali - operata attraverso ordinanza del sindaco Pepe - non ottemperanti a tutta una serie di norme. Provvedimento utilissimo quello del primo cittadino ma, purtroppo, effimero. La risoluzione del problema movida selvaggia deve passare per azioni dall' effetto non temporaneo. Ma ritorniamo negli scomodi panni dei residenti del centro storico. Immaginate che uno di loro torni a casa - verso le 23:00 - 23:30 di un comune sabato sera - dopo aver mangiato, con moglie e figli, una pizza come tutti i 'normali' fanno. Ebbene, immaginate che per entrare nel portone sia necessario dover scavalcare il ragazzino collassato davanti all' ingresso del palazzo. Poi, una volta dentro, che ancora commenti con i tuoi come sia possibile distruggersi in quel modo, ti devi tappare il naso perchè qualcuno ha appena vomitato nelle scale del palazzo un mix di vodka e capiroska. La musica, gli schiamazzi, le urla dell' ennesima rissa - una volta saliti in casa - ti canteranno la ninna nanna fino alle 3 - 4 del mattino. Domenica mattina, poi, esci di casa e scopri che i vasi di piante sistemati ai lati del portone sono diventati ambiti pisciatoi notturni. La puzza è infernale, ma se ci butti dentro la creolina le piante finiranno per appassire. Meglio, allora, una pianta puzzolente che morta. Con la pompa dell' acqua che ti trascini fino a fuori il palazzo, poi, sciacqui via i residui del consueto vomito gettato a schizzo contro il tuo povero portone. Sempre attento a non farti male con i cocci di vetro disseminati qua e la sul selciato. Non è una esagerazione, cari amici. E' la realtà del week end di alcune aree della città. Che diverrà quotidianità man mano che il clima si addolcirà. Ora che avete provato ad immaginare tutto questo, capirete il disagio che si prova a vivere a quelle latitudini. Servono disposizioni urgenti. E' fondamentale, innanzitutto, la presenza delle forze dell' ordine come deterrente al compimento di azioni violente. Se hai i carabinieri a 100 metri, anche la testa più calda non si sognerà di scatenare la rissa. La loro presenza deve avere la forma, però, di un presidio fisso: le fugaci apparizioni non servono a nulla. Similmente, la presenza delle divise sarà utile per vigilare sulla effettiva modalità di vendita degli alcolici - specie ai minorenni - e sulla filodiffusione dei locali che, a breve, partirà a cielo aperto. Serve tutto questo, ed anche con urgenza. Perchè i residenti hanno diritto alla decenza ed alla normalità; e pechè - se continua questo andazzo - presto commenteremo qualcosa di più grave.

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