AIROLA- Cimitero, urge intervenire nella parte storica


Cimitero ampliato e, nella cosiddetta parte nuova, reso fruibile e funzionale. Tuttavia, è la parte 'vecchia' a destare preoccupazione.
A sollecitare l' intervento del primo cittadino - Michele Napoletano - prossimo al giro di boa del primo anno di consiliatura, sono i componenti del movimento 'Città sostenibile'.  A destare perplessità, per questioni di decoro e di pubblica integrità, sono le tante cappelle che compongono la zona vecchia dell' area cimiteriale. Molte delle quali cadenti ed usurate dai decenni. Quello che si chiede sono repentini interventi di risanamento delle strutture. Istanza sicuramente condivisbile;  il problema, tuttavia - in siffatti casi - non è di facile soluzione. Non siamo a conoscenza della situazione specifica di Airola e delle motivazioni - se ve ne fossero - che hanno impedito ad oggi gli interventi oggetto della richiesta. In linea generale, però, in situazioni analoghe, il principale impedimento risiede nella logistica difficoltà di interfacciarsi con la miriade di eredi della originaria proprietà, il cui numero è inevitabilmente divenuto esponenziale negli anni. Quant' anche, quindi, un Ente comune volesse intervenire con opere di riqualificazione su determinate strutture, risulterebbe arduo contattare le varie controparti. Nè è pensabile che le amministrazioni comunali, per tagliare la testa al toro, possano sobbarcarsi in toto l' integrità delle spese. Resta, in ogni caso, la questione della pubblica incolumità. Si deve, ovviamente, scongiurare il rischio che una pietra o una tegola si stacchi da una di queste strutture cadenti finendo per piombare su qualche poveraccio che li transita per recare un fiore ad un proprio caro. Dove la soluzione, quindi? Nel mezzo, come consueto. Nell' attesa di trovare l' accordo con i vari eredi (e, prima ancora, di trovarli materialmente) si impone la più che sollecita risoluzione - a tutela del fondamentale diritto alla sicurezza dei cittadini - delle situazioni di maggiore criticità. E questo è un onere che non può che ricadere sugli amministratori.

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