Giuseppe Fortunato- Genitori separati? Nessun affidamento condiviso nel caso in cui i due non siano in grado di instaurare tra loro un dialogo sereno e costruttivo.
Lo ha precisato la Prima Sezione della Cassazione - sezione civile - con la sentenza numero 5108 del 2012. Il giudice - entrando nel merito - aveva respinto il ricorso di un padre che aveva richiesto che fosse ripristinato l' affidamento condiviso della figliola. Il giudice, nella ricostruzione della vicenda, aveva sottolineato come i due coniugi, a seguito della separazione, avessero cessato ogni reciproca forma di colloquio. In conseguenza di ciò, mancando il confronto tra i due, ognuno aveva impresso alla piccola il proprio stile educativo relativamente ad ogni aspetto del quotidiano. Così, la figliola si era ritrovata a dover convivere, a seconda del genitore con il quale si ritrovasse, con due differenti regimi alimentari, due distinti approcci all' attività sportiva e via seguitando. Due vite parallele figlie, come da ricostruzione del togato, della incapacità dei genitori di dialogare e di trovare una opportuna sintesi circa il generale stile educativo da impartire alla ragazza. Constatatane la alterata condizione psicologica - essendosi avvalso delle opportune consulenze - il giudice aveva ritenuto di revocare il regime di affidamento condiviso, cui si era inizialmente optato all' atto della separazione, e di affidare la custodia della figlia - nonche' la potestà genitoriale - in via esclusiva alla madre. A questa decisione faceva seguito il ricorso del padre che richiedeva il ripristino della precedente condizione, adducendo che il nuovo stato avrebbe potuto determinare da parte del genitore affidatario atti di prevaricazione nei confronti dell' altro. La richiesta di ripristino dell'affido condiviso veniva, però, respinta dal giudice poichè esso ''era già risultato nocivo per la minore e possibile fonte di future patologie per la stessa, in quanto generante ansia, confusione e tensione''.
Commenti
Posta un commento