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| FOTO GAZZETTA UNIVERSITARIA |
Una situazione di degrado indegna di latitudini civili. Uno schiaffo al decoro ed all' igiene. Questo è l' area mensa della Università del Sannio.
Obiettivo puntato, nello specifico, sul piazzale di via Nicola Calandra. Proprio laddove si forma la classe dirigente del domani, vive un esempio della incapacità di gestire i più essenziali servizi da parte della dirigenza di oggi. Il problema è quello dei rifiuti - come si evince - sparpagliati in modo talmente diffuso da sembrare una sorta di arredo urbano. Una situazione imbarazzante. Ma, prim' ancora, irrispettosa degli studenti che pagano tra le tasse più salate del mondo accademico nazionale. E che - come rivelano i sindacalisti Galdieri e Montuori - 'Preferiscono non andare a mangiare più anche per la condizioni igieniche non certamente ottimali '. Ma, secondo gli stessi, è più in generale 'L'area dell'Università' ad essere 'lasciata in un degrado inammissibile'. Un brutto messaggio che, sicuramente in modo non volontario, proviene dai vertici dell'UniSannio. Ma che tale è, poichè siamo dinanzi a contesti abbandonati a se medesimi, evidenti e palesi nel loro profondo stato di degrado. Ci interroghiamo sui motivi che ostano ad un servizio di spazzamento costante. Non occorrerebbe, infatti, alcuna risorsa straordinaria: sarebbero sufficienti, allo scopo, un paio di uomini armati di scopa e paletta. Come dovrebbe avvenire, come avviene, del resto, in un qualunque contesto di normalità. E come deve inderogabilmente avvenire in quello che è un riferimento cardinale della vita sociale e culturale di una citta. Di una città normale. Dove sono le Istituzioni? Quelle accademiche, quelle politiche? Come possono non intervenire dinanzi a simili scempi che contribuiscono a ledere l' immagine di una Benevento già in picchiata?
Obiettivo puntato, nello specifico, sul piazzale di via Nicola Calandra. Proprio laddove si forma la classe dirigente del domani, vive un esempio della incapacità di gestire i più essenziali servizi da parte della dirigenza di oggi. Il problema è quello dei rifiuti - come si evince - sparpagliati in modo talmente diffuso da sembrare una sorta di arredo urbano. Una situazione imbarazzante. Ma, prim' ancora, irrispettosa degli studenti che pagano tra le tasse più salate del mondo accademico nazionale. E che - come rivelano i sindacalisti Galdieri e Montuori - 'Preferiscono non andare a mangiare più anche per la condizioni igieniche non certamente ottimali '. Ma, secondo gli stessi, è più in generale 'L'area dell'Università' ad essere 'lasciata in un degrado inammissibile'. Un brutto messaggio che, sicuramente in modo non volontario, proviene dai vertici dell'UniSannio. Ma che tale è, poichè siamo dinanzi a contesti abbandonati a se medesimi, evidenti e palesi nel loro profondo stato di degrado. Ci interroghiamo sui motivi che ostano ad un servizio di spazzamento costante. Non occorrerebbe, infatti, alcuna risorsa straordinaria: sarebbero sufficienti, allo scopo, un paio di uomini armati di scopa e paletta. Come dovrebbe avvenire, come avviene, del resto, in un qualunque contesto di normalità. E come deve inderogabilmente avvenire in quello che è un riferimento cardinale della vita sociale e culturale di una citta. Di una città normale. Dove sono le Istituzioni? Quelle accademiche, quelle politiche? Come possono non intervenire dinanzi a simili scempi che contribuiscono a ledere l' immagine di una Benevento già in picchiata?
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