Sono seduto con mio figlio nel settore Upper West,
gate 3,row 3, seat 62 e 61. Un settore esclusivo del Chelsea.
Come sospettavo i
controlli inglesi non hanno permesso ai napoletani di sedersi nei settori della
squadra di casa.Infatti non ho ancora visto una sciarpa del Napoli. Solo colori
del Chelsea. Mi sono detto mai cinquemila tifosi annunciati a Londra che fine
hanno fatto? Poi ho capito che sotto ogni sciarpa blues si nascondeva non un
Joseph, un John o un Jenny, ma un Peppe di Frattamaggiore, un Giuann di
Secondigliano un Gennaro della Sanità. A questo punto sospetto che siano i
tifosi del Chelsea infiltrati tra quelli del Napoli. Ho visto uno steward
allontanare due supporter dei blues in mezzo a mille tifosi azzurri. Da domani
lo Stamford bridge può cambiare nome: si potrà
chiamare stadio do’Pont’’a Sanità. In tribuna c’erano le bandierine del
loro club fresche di stireria e pronte per noi «inglesi». Yes ce le potevamo
prendere. Le potevamo sbandierare. Però… che strano. Nessuno le toccava. Ma
come, dico io, e che supporters siete? E«nun ve pigliate» stì bandierine? I
minuti passano. Io, napoletano tra gli inglesi? Arriva il maledetto 29esimo. E
Drogba… fa centro. Mi aspetto il boato. Ma quale? Sulla mia tribuna c’è quasi
silenzio. Ma come? Questi inglesi sono così british? Possibile che non si
«sbattono»? Che non si afferrano? Niente, nothing per meglio dire. E allora… Mi
viene un sospetto. Vuò verè che sto facendo io l’inglese? Scusate: le
bandierine loro stanno piegate. All’intervallo mi avvicino a un gruppetto e
prudente avanzo un «Sorry…». Ma loro mi hanno già letto il volto e rispondono:
«Che peccato… Che peccato». «Guagliò forza», rispondo io. E così prendiamo
coraggio. Nella tribuna ne siamo tanti. Ma di napoletani. Che hanno fatto tutti
come me. Ticket comprato qui e via a tifare. Cavani e Lavezzi stanno ancora
dentro lo spogliatoio con i compagni. Ma la «neapolitan tribuna» si fa sentire
e riempie il silenzio dell’intervallo. Così anche «da noi la fiction finisce”.
E ci guardiamo tutti tristi quando Terry raddoppia. Però che abbraccio quando
Inler fa il suo miracolo, la patina inglese è caduta. Non c’è steward che
tenga. Ma poi Lampard ci rimanda gli urli in gola. Si soffre ragazzi. Forza.
Non ci possiamo arrendere. Dobbiamo aspettare ancora. Qua ci vuole pazienza…
supplementare. E dopo pure quella, dopo gli abbracci e le speranze e il 4 a 1
finale, non resta che andare. Dispiaciuti. E distrutti. Confesso che ho perso
il mio «aplomb» britannico, la mia finta calma se n’è andata quando Zuniga ha
fallito il 2-2. È stata una Waterloo,
purtroppo. Anche perchè qualcuno della squadra è sembrato in… «wacanza».
Gino Rivieccio - tratto da 'Il Mattino'
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