Dopo avere commesso il folle
omicidio, Francesco Lo Presti avrebbe valutato l'ipotesi di suicidarsi, ma
lontano da Enna, probabilmente a Catania. Lo ha detto lui stesso agli
inquirenti mentre descriveva i momenti del delitto della giovane Vanessa. A
scatenare la violenza, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato un nome
sbagliato, quello del suo ex, pronunciato dalla ragazza durante un momento di
intimità. Stando alle indiscrezioni sarebbe
stato il padre dell'assassino a chiamare la polizia di Enna, vedendo il figlio
sotto shock che minacciava il suicidio. Successivamente Francesco avrebbe
portato gli agenti della squadra mobile di Enna in un luogo nei pressi di
Catania e lì, di nuovo, sarebbe crollato e avrebbe iniziato a piangere. Poi la
confessione.
Lo Presti avrebbe commesso l'omicidio sotto l'effetto di
stupefacenti.
L'ipotesi del suicidio è scritta
nelle otto pagine del fermo disposto dalla Procura nei confronti del 34enne che
tre giorni fa, per gelosia, ha strangolato a casa e poi gettato da un cavalcavia
la fidanzata di 20 anni, Vanessa Scialfa. Il provvedimento gli è stato
notificato dalla squadra mobile della Questura di Enna. Dai risultati dei primi
esami effettuati sul corpo della vittima sembra che Vanessa sia stata
strangolata con dei fili e la morte sarebbe sopraggiunta per soffocamento. L'intero paese e anche gli
inquirenti sono rimasti sconvolti dalla vicenda. Vanessa era una ragazza solare
che non meritava sicuramente questa fine. Dopo essere stata uccisa in casa, il
suo fidanzato-assassino l'ha avvolta in un lenzuolo e gettata "come fosse
un rifiuto" dal cavalcavia: lo ha detto il procuratore Calogero Ferrotti.
La gelosia il movente dell'omicidio
Avrebbe agito sotto l'effetto della
cocaina e per gelosia. E' quanto sostenuto da Francesco Lo Presti nella sua
confessione alla polizia e nella ricostruzione dell'uccisione della sua giovane
fidanzata. A scatenare la violenza dell'uomo sarebbe stato il sentirsi
chiamare, nell'intimità, Alessandro, il nome dell'ex della sua giovane
convivente. La lite tra lui e Vanessa sarebbe degenerata, tanto che la ventenne
aveva deciso di andare via dalla casa dell'uomo dove si era trasferita da tre
mesi.
Serata a base di alcool e droga
Francesco Lo Presti, che ha
spiegato di avere assunto della cocaina prima del delitto, ha sostenuto di
avere agito colto da un raptus dopo avere visto che la ventenne stava
raccogliendo i suoi vestiti, probabilmente per andare via. Così, utilizzando i
cavi che connettono il lettore dvd al televisore, l'ha aggredita alle spalle e,
dopo averle annodato i fili attorno al collo, l'ha sollevata di peso,
scaraventandola sul letto. Ha continuato a serrare il nodo fino a quando la
vittima non è morta.
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