Discarica Fondovalle, monumento all' inciviltà


Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'

Un monumento alla inciviltà civica è liberamente visitabile sul tratto finale della Fondovalle Isclero. Il costo è integralmente gratuito; l’ unica condizione – imprescindibile – è quella di avere narici solide.
Per intenderci: provenendo da Airola, percorsa via Lavatoio in direzione Appia-Montesarchio, ci si imbatte in uno svincolo sul lato destro che reca – tra le altre – l’ indicazione Sant’ Agata dei Goti. Imboccalo, ci si trova – attenti a non scontrarvi con dei blocchi di cemento – all’ inizio di un lotto viario che dovrebbe, nelle intenzioni progettuali, immettersi sulla Fondovalle Isclero. Da quest’ altro lato dovrebbe, ancora, sempre secondo i programmi, giungersi fino ad Avellino. Una infrastruttura che, a conclusione, sarebbe di sicura efficienza. Ebbene, ai principi di questa tratta, percorse poche centinaia di metri in direzione Sant’Agata dei Goti, si scopre, sul lato sinistro e su quello destro, una mini-mini discarica. Buste nere, ammassate nella piazzola di sosta a ridosso del guard rail, fanno bella mostra di se accanto a copertoni tipici dei mezzi pesanti. Uno spettacolo decisamente indegno e riprovevole. Mi do un pizzico sulla pancia e scendo dall’ auto. Sono le ore 16 circa di giovedi 17 maggio. Anno 2012. Il pizzico sulla pancia me lo do perché, cattivo odore a parte, i topi non mi sono affatto simpatici. Ed il mio timore è proprio quello di trovarmi faccia a faccia con un roditore dalle sembianze di un gatto. Ciò, fortunatamente, non succede. Mi accovaccio per scattare le foto di cui sopra. Qualche auto – poche in transito – accelera alla mia visione. Temono una rapina, probabilmente. Altre rallentano e mi guardano con disprezzo. Forse pensano che sono uno ‘sversatore’. In ogni caso, non piaccio a nessuno. Sono li solo per fare il mio ‘reportage’, in effetti, e mi piace documentare la mia ‘denuncia’. Fatti un paio di scatti, mi incuriosisce andare a curiosare tra quei bustoni neri. Non ho la più pallida idea di cosa sia li dentro. Ma non sono i classici ‘sacchetti domestici’. Vorrei andare ad aprirli, ma non è cosa mia. Né del mio debole stomaco. Mi rimetto in auto in direzione casa ed attraverso una galleria.. Sorpresa: anche li – in galleria – ci sono depositi di rifiuti. Qualcuno, cioè, li butta al volo mentre percorre il tunnel. Cosa pericolosissima. Un ciclomotore potrebbe non vederli e rovinarci sopra, anche perchè, in più punti, i rifiuti sfiorano le strisce laterali. Non posso documentare quanto detto con un ‘clic’, perché alla pelle ci tengo e la galleria non brilla per luminosità. Cosa dire, in conclusione. Prima di tutto che chi competente dovrebbe rimuovere i rifiuti. Andando sull’ applicazione Google Earth e zoomando sulla zona in questione, si ricava, infatti, che quelli che sembrano essere gli stessi copertoni delle mie foto sono già li da un tempo indeterminato. Le riprese di Google potrebbero, tuttavia, essere state effettuate un giorno o anche 15 giorni prima rispetto alla mia visita. Il monito principale però va a chi porta li quei rifiuti. Privato o chicchessia meriterebbero una condanna esemplare. Sono attentati alla pubblica decenza, alla pubblica salute che offendono e ledono tutti. L’ uomo e l’ ambiente. 

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