Montella interviene sulla querelle interna a SEL


Sulla querelle interna a SEL sulla vicenda degli ex lavoratori consorzi che ha visto gli interventi a mezzo stampa del Presidente Italo Palumbo, del Segretario provinciale Gianluca Serafini e dell’Assessore provinciale Gianluca Aceto, interviene l’Assessore SEL al Comune di Sant’Agata de’ Goti Angelo Montella:

“Il distinguo operato a mezzo stampa dal Presidente provinciale del partito Italo Palumbo rispetto al lavoro portato avanti dall’assessore provinciale, neo iscritto in SEL, Gianluca Aceto sulla dolorosa vicenda dei lavoratori degli ex consorzi, sorprende per la sua inopportunità.
Sconcerta, poi, la pervicacia con la quale il Presidente Palumbo ha scelto di rincarare la dose in controreplica all’Assessore ed a seguito, anche, dell’intervento del Segretario  Provinciale Serafini.
Mi meraviglio ancor più, perché ad innescare tale meccanismo è un uomo di lunga esperienza politica, dirigente provinciale, regionale e nazionale del partito, al quale di certo non è sfuggito il fatto che da questo botta e risposta a mezzo stampa non ne è uscito alcun vincitore, anzi, ne è uscita sconfitta tutta SEL del Sannio.
Il Presidente Palumbo sa bene che amministrare non è mai un esercizio facile, oggi in particolar modo direi che è diventata quasi una vera e propria sfida, alla quale ci si deve dedicare ogni giorno mettendo in campo pazienza, equilibrio, decisione e lungimiranza. Quasi mai è possibile realizzare immediatamente un obiettivo prefissato, ma è doveroso lavorare ostinatamente per predisporre le condizioni affinché quell’obiettivo che ci si prefigge si possa centrare compiutamente ed il prima possibile.
L’Assessore Aceto, la cui azione alla Provincia è e deve essere patrimonio di tutta SEL, si sta spendendo anima e corpo, da tempo, per contribuire a dare una risposta concreta e definitiva ai lavoratori ed alle loro famiglie, della cui difficile vicenda umana noi tutti ci sentiamo partecipi e gravati. A Gianluca SEL deve offrire vicinanza e solidarietà, deve infondergli coraggio, deve porgergli una mano.
Io sono certo che ogni iscritto al mio stesso partito lavori sempre, dentro o fuori le Istituzioni, per  migliorare le condizioni dei lavoratori, degli operai, dei disoccupati, dei più deboli.
Dovremmo pensarla tutti così, compreso il mio Presidente.
Con franchezza dico che quando sono entrato in SEL, nel dicembre dello scorso anno, mai avrei immaginato di dover assistere a ciò a cui ho assistito in questi giorni.
Chiedo al Presidente Palumbo di recuperare, per il bene di tutti, la responsabilità che è propria del suo ruolo e di chiudere qui l’antipatico siparietto a mezzo stampa. Se ci sarà da confrontarsi lo si faccia nei  luoghi deputati del partito, magari consentendo la partecipazione, in forma non deliberante, anche ai nuovi aderenti.
Ripartiamo da qui e lavoriamo tutti insieme alla costruzione di un partito largo, dinamico, che includa le nuove energie anzicchè  escluderle, che valorizzi i giovani, che sappia mettere a loro disposizione le esperienze dei compagni più maturi, che sia capace di diventare la casa di tutti, che offra momenti sinceri di confronto e di scambio, che abbandoni una volta per tutte tecniche e pratiche da ancien régime.
Nel partito che immagino non c’è bisogno di gridare per avere un posto al sole”.

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