SANT'AGATA DEI GOTI- Il palo della discordia

Giuseppe Fortunato- da 'Il Sannio Quotidiano'
Il palo della discordia. Monta a Sant’ Agata dei Goti la polemica attorno ad una ‘misteriosa’ struttura ‘sbocciata’ nel bel mezzo della piazza dei Caduti.

Già l’ altro giorno .- all’ atto dell’ impianto - un capannello di persone ne guardava incuriosito le fattezze - simili a quelle di un palo della luce decapitato - ipotizzandone funzioni e sensi. Alla fine, l’ arcano si svela: la struttura dovrà ospitare una telecamera. L’ occhio digitale sarà deputato alla osservazione dell’accesso alla zona preclusa al traffico, sostituendo – di fatto – il ruolo ad oggi svolto dalla transenna che veniva li posta negli orari di preclusione al transito veicolare. Più, però, che le sembianze e le funzioni, è la ubicazione  dell’ ‘infrastruttura’ a destare qualche giustificata perplessità.  Il punto ove esso è stato piantato, in effetti, è poco felice giacchè invasivo – quasi – della stessa carreggiata. Svettando, inoltre, a pochi metri dall’ omaggio ai defunti delle guerre. Da ‘obelisco’ a ‘palo della cuccagna’ o ‘mostro d’acciaio’ – quindi - si sprecano le definizioni per il povero neoarrivato -uno ‘scempio’ – come diversi lo definiscono  - calato nel contesto della piazza che – di fatto – dà il benvenuto ai visitatori. Il ‘palo’, tuttavia, ha una ragione .- anche tecnica - per stare proprio in quel punto. Non è frutto – vale a dire – della follia o di un presunto inestetismo dei tecnici. O, almeno, così ci riferiscono ambienti di Palazzo San Francesco. La telecamera - pertanto - scoverà l’ automobilista truffaldino che andrà ad intrufolarsi nel centro storico al di fuori della fascia oraria consentita. Registrandone la targa ed inviando la cartolina a domicilio. Ad indicare i momenti di apertura o di preclusione all’ accesso ci penserà un preposto semaforino montato sul ‘palo’ stesso, in funzione - come ovvio – della luce in quel momento accesa. Da quanto ciò esposto consegue come la struttura debba essere ‘piazzata’ necessariamente in linea con il punto di accesso alla ZTL ed – altresì - in una posizione assolutamente prossima ad esso. Di qui le ragioni della presente ubicazione che a taluno è apparsa atipica. L’ occasione presente ha rivelato – in conclusione - un atteggiamento di marcata insofferenza da parte di una buona fetta della popolazione – specie di quella rientrante nelle fasce giovanili. Si è assistito, infatti – in conseguenza dell’ impianto di cui si è detto - ad un vera e propria esplosione sui social network con forti manifestazioni di dissenso. Un atteggiamento di – definiamola – rabbia che non può essere sotteso semplicemente alla posizione in cui viene piantata una telecamera. Vi è dell’ altro che striscia tra i ragazzi del luogo, il che è un dato in chiara controtendenza rispetto ai tempi recenti che – invece – avevano manifestato una certa indifferenza e lontananza degli stessi rispetto alle questioni locali.

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