SANT'AGATA DEI GOTI- I ristoranti ed i cani sotto al tavolo

Giuseppe Fortunato- 'Il Sannio Quotidiano'
Ristoratori ed accalappiacani. L’ingrato compito della signora Iannotta e del signor Cicere.
Ristoratori, appunto, che svolgono la loro attività imprenditoriale nella piazzetta che si apre davanti - ed ai lati - del Duomo di Sant’ Agata dei Goti. Non bastava la crisi ‘globale’, non bastava la specifica condizione santagatese, più che mai povera – al di fuori delle date coincidenti con gli eventi – di presenze turistiche. A dare grane ai due titolari anche la presenza di cani. Cani, si. Capita, cioè, che - mentre gli avventori si intrattengono, complice il tepore estivo, a consumare la propria cena comodamente seduti ai tavoli esterni – i simpatici cagnolini – con sguardo caritatevole – infilino il proprio muso vicino ai gomiti del consumatore. Lo scopo – ovviamente - è quello di buscarsi qualcosa da mangiare. Simpatia per i quadrupedi a parte, però, è ovvio che la situazione sia incresciosa e rechi disagio a chi con un occhio guarda il piatto e con l’ altro il muso dell’ invasore. E cosi i ristoratori, per tutelare i loro ospiti e limitarne gli inconvenienti, sono costretti a fare da guardia. Allontanando le bestioline, consentendo al raro turista di mangiare in santa pace. Ovvia e scontata, quindi, la richiesta avanzata ai competenti organi. Quella, vale a dire, di arginare il fenomeno del randagismo. Di restituire – da questo punto di vista – un minimo di decoro all’ area. Problema nel problema – anche questo segnalatoci – è quello della raccolta differenziata. Troppo poco, per i privati e mille volte in più per il ristoratore, il prelievo del giallo una sola volta a settimana. I ristoratori, quindi, a fine serata sono costretti a caricarsi sulle spalle i sacconi ed a portarseli a domicilio.  Non potendosi lasciare - per ovvie questioni igieniche - nella sede ristorativa il materiale.

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