SANT'AGATA DEI GOTI- ZTL, le navette la soluzione?

Giuseppe Fortunato- da 'Il Sannio Quotidiano'

Si sfoglia la margherita dalle parti di Saticula: palo si, palo no, questo la shakespeariano dilemma.. Intanto – sempre con riferimento al tanto bistrattato palo – spunta in capo ad esso il ‘cappello’.
Ovvero, il reale protagonista della vicenda: la telecamera. L’ occhio digitale, cioè, che sarà deputato a sorvegliare l’ accesso al centro storico e – in particolare - ad annotare la targa di quanti vi si intrufoleranno al di fuori dai momenti consentiti che saranno indicati dalle luci di un apposito semaforino. Il Grande Fratello di piazza Trieste sostituirà e potenzierà– di fatto – il ruolo di transenne e di polizia municipale allo scopo dedicata. Le indiscriminate passeggiate su quattro ruote – conseguentemente -   verranno razionalizzate anche durante i buchi negli orari di servizio dei vigili urbani; la fascia notturna, ad esempio, non abbandonerà più vicoli e piazzette – in mancanza di questi ultimi – allo sciamare indisturbato e tedioso di ragazzini in scooter ed auto. L’ ubicazione del palo – facendo un passo indietro – diviene, quindi, solo uno degli aspetti di un discorso ben più vasto ed importante. Di una tematica sempre dibattuta al di sopra del costone tufaceo e che verte sulle modalità di ‘gestione’ del centro storico: inibirlo, o no, al traffico veicolare? Allo stato, come ben sappiamo - o, almeno, fino a qualche settimana fa -  si poteva accedere alla parte vecchia per sole tre ore quotidiane (9.30 – 12:30). L’ amministrazione ‘Valentino’, quindi, la sua decisione l’ ha già presa. Sin dal suo insediamento. Il centro storico è – quanto meno secondo le scartoffie  -inibito al traffico, salvo la parentesi – già menzionata – delle tre ore mattutine. Tuttavia, la restrizione era facilmente ‘aggirabile’. Anche in un momento di ‘veto’, infatti, la semplice assenza dell’ uomo in divisa consentiva l’ impune salto al di la della barricata. Fondamentalmente, quindi, non dovrebbe cambiare nulla: l’ area storica era ‘off  limit’ prima, e lo è oggi. Solo che ora – grazie all’ occhietto intelligente - vi sarà la ‘certezza della pena’. Tutto qua. La questione ZTL, tornando al tema principe, annovera – come ovvio – un partito del’ si’ ed uno del ‘no’. Ad essere favorevoli alla inibizione veicolare, in primis, i residenti. Felici di poter godere di maggiore silenzio e quiete, specie nelle ore notturne altrimenti riempite da rombi di motore e da strombazzamenti vari. Da un punto di vista turistico, proseguendo, quella della zona a traffico limitato è un ‘must’ assoluto. Non si vede a nessuna latitudine che luoghi di attrattività e di interesse vengano interferiti dall’ accesso delle auto. Un po’ come – facendo un ovvio e gigantesco ‘distinguo’ – si vedessero sfrecciare automobilisti per piazza San Pietro a Roma. E’ il ‘dazio’ da pagare alla storia ed al turismo: se si vuole una adeguata conservazione dei beni architettonici ed artistici, se si vuol consentire una serena visita ai forestieri, si deve razionalizzare e disciplinare il traffico veicolare nell’ area sensibile. Troppe volte, ad esempio, si assiste al fastidioso procedere di auto, non affatto ricollegabili a residenti – nel paese, si sa, ci si conosce tutti – che, mosse dalla ‘vitale’ necessità di fare un giro motorizzato attorno alla statua di Sant’ Alfonso, ‘aprono’ la gente come Mosè faceva con le acque. I commercianti hanno, invece, le loro ragioni per contestare i sensi della ZTL. Soprattutto coloro i quali rientrano nella tipologia che ‘contatta’ quotidianamente con il cliente. Il reale problema, però, vive nella fruibilità di servizi importanti, quali quelli postali e quelli elargiti dalla casa comunale. E’ vero che – ad oggi – la finestra delle tre ore pure permetterebbe di soddisfare le esigenze di una utenza anziana o altrimenti impossibilitata a bene deambulare. E’ vero anche, però, che non sempre gli orari di accesso e quelli personali possano necessariamente coincidere. La soluzione, chiudendo il cerchio, che accontenterebbe tutti sarebbe quella della navetta. Un servizio di ‘shuttle’ in partenza dalle aree parcheggio (quella della piazza ex Campo sportivo e quella sottostante San Menna) che sbarcherebbe la gente  nelle varie piazzette del centro storico. Un andirivieni di mini-bus che scrollerebbe di dosso al centro storico le troppe ed inutili auto ancora oggi in circolo e che – allo stesso tempo - allevierebbe i disagi delle varie utenze. Soldi per coprire l’ operazione ce ne vogliono. E tanti. Ma a questo potrebbero pensare gli sponsor.

Commenti

  1. IL CENTRO STORRICO è CORTISSIMO SI PUò BENISSIMAMENTE ANDARE A PIEDI, LE NAVETTE SERVIREBBERO VERAMENTE, MA PER COLLEGARE IL CENTRO AL NUOVO OSPEDALE, CHE è COSA MOLTO PIù IMPORTANTE ED UTILE, INFATTI SPESSO LE PERSONE NON MOTORIZZATE SONO COSTRETTE A CHIEDERE FAVORI O PASSAGGI

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