AIROLA- Industrie.Siamo al capolinea?

La verità è che il fronte dei lavoratori non è mai stato unito e compatto. La verità è che solo troppo pochi - tra quei 380 - hanno mai avuto reale necessità del posto in fabbrica.

La verità è che per troppi quella cassa integrazione è stata - ed è - una gran pacchia. E tutto questo dalle parti della Tessival lo sanno. Lo han sempre saputo. Tessival che, dal canto suo- rimanendo in tema di pacchia - se l' è passata finanche troppo bene nelle sue 'vacanze al Sud'. Intascando i fondi e facendola anche da padrone in casa altrui. Non poteva che finire così, purtroppo. Con il liquidatore della Tessival che non ha concesso più proroghe: mobilità subito. Dal 1 ottobre. Con l' UGL che, con grande irresponsabilità, va a giocare su un tavolo personale spaccando quella parvenza di unione che in un momento talmente cruciale bisognava conservare. Il resto è tutta una farsa. La farsa del liquidatore che fa finta di sottoscrivere un accordo - giusto per guadagnarsi la via d' uscita. Per far tutti fessi e contenti. Ci si rivede in Prefettura, altra gran baggianata. Li non si presenterà mai. Non lo ha fatto mercoledi, non lo farà lunedi. Logico - a questo punto - che vi sarà un esodo lungo la strada aperta dall' UGL. Chi rinuncerà alla possibilità di intascare complessivi 10.000 euro, piuttosto che andare sin da subito in mobilità? Anche se in tempi di spending review  e di crisi varie, non bisogna dare nulla per scontato. Lo sappia l' UGL. Profondo rammarico - in definitiva - per quei ragazzi che veramente avevano necessità di quel lavoro. Per quelli che con quei soldi ci pagavano mutui ed incombenze simili. Per quei soliti 20 che hanno occupato la sala consiliare, per i soliti 20 che son stati sempre presenti. I soli presenti a quella occupazione. Inspiegabilmente sciolta proprio nel momento cruciale. E' andata. Ora come ora non v'è più tempo per nulla. Neppure per i disegni di Mataluni. Non ci si faccia più illusioni. Non si creda più in Prefetture e cavolate varie.