ARPAIA- A fine settembre incontro col Prefetto per questione autovelox

Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
Un lavoro certosino e lungo. E’quello che si sta sobbarcando il complesso ‘Tecnico’ dell’ Ente comunale di Arpaia.
Lo scopo è quanto mai (potenzialmente) utile. E nobile. La materia in questione concerne – infatti – il caso Appia. Nella particolare e delicata prospettiva data dal suo alto tasso di pericolosità. Il ‘sogno’ sarebbe quello di un autovelox; l’ unico valido stratagemma per tenere basse le lancette ‘imbizzarrite’ dei tachimetri. Il che conferirebbe sicurezza ai cittadini – tagliati in due nella loro quotidianità da bestioni che si fiondano a pieno carico nel bel mezzo del centro abitato. E, altresì, tamponerebbe il problema legato alla stabilità degli edifici. Proprio su quest’ ultimo punto potrebbero ergersi le speranze di provvedimenti prefettizi. Il rappresentante governativo, infatti, ha fatto richiesta di dati ‘probanti’. Perizie – vale a dire – attestanti la compromessa staticità degli edifici che si affacciano sulla importante arteria statale. Su cui giocherebbero determinante ruolo negativo le vibrazioni scaturite dagli autotreni in corsa. Compito degli addetti locali – coordinati dal vicesindaco, nonché vertice dell’ Area Tecnica, Mauro Servodio – quello di recare all’ attenzione dell’ Istituzione governativa elementi che evidenzino la relazione tra il traffico ‘pesante’ e la instabilità delle strutture. Entro la fine di settembre dovrebbe avere luogo – si apprende  -tale incontro. Intanto, l’ Ente comunale di Arpaia ha avanzato richiesta all’ Anas onde ottenere una manutenzione del mantello della Statale. Crepato e lesionato – molto evidentemente – in più punti. Una soluzione tampone, in ogni caso, dato che alla base vi sono robusti collassi strutturali. L’ unico, fondamentale rimedio è quello di limitare il transito veicolare sull’ arteria o di abbassarne la velocità media. Fonti non ufficiali lascerebbero, intanto, trapelare - ma su ciò vige l’ obbligo del condizionale – come la posizione dei marchingegni anti-velocità sarebbe legata al tasso di mortalità della specifica tratta viaria. Ribadiamo la non ufficialità della fonte; se la cosa, tuttavia, dovesse trovare corrispondenza nella realtà, sarebbe tradito ogni principio ispirato alle sacrosante logiche della prevenzione. La storia – più o meno – delle ‘cancellate’ e di ‘Santa Chiara’.

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