CONSIGLIO COMUNALE- I commenti di Ciervo, Biscardi e Frogiero

Giuseppe Fortunato  da 'Il Sannio Quotidiano'
Quanto mai alta la tensione nel day after santagatese. L’ abbandono dell’Aula, da parte della minoranza consiliare – in entrambe le sue anime – ha finito per aprire una ferita profonda in quella che è la sede istituzionalmente deputata al confronto.
Il confronto, appunto: la vera vittima della giornata di ieri. Immolata – ahinoi - sull’ altare di Palazzo San Francesco. Un “sacrificio” sottolineato dalla mestizia del pubblico presente, basito dal muro ertosi tra le parti. Scambio di confliggenti motivazioni, come ovvio, ruotano all’ indomani attorno al balletto surroga. In esordio o in coda, ci si chiede, la porta di ingresso in Consiglio per di Donato? Dove la si doveva posizionare? Questa è l’ amletica domanda. La maggioranza si aggrappa al tecnicismo giuridico, invocando la connessa rigida applicazione della norma; l’ altra metà del cielo fa – invece - appello alla prassi nonché al buon senso. Il day after, appunto, non vede ancora scemare la eco della serata precedente. Eco di voci urlate, come quella di Ciervo. Che ancora ieri parlava di “enorme forzatura politica”. Rincarando “E’stato superato ogni limite. Grave” – prosegue il medesimo – “non aver neppure ammesso al voto il punto”. Altri umori li abbiamo – poi - colti tra altre anime “politiche”. Antonio Frogiero – Udeur – ritiene essere stato commesso “un errore nella procedura. La surroga” – spiega l’ ex sindaco – “doveva essere collocata in esordio”. Tonino Biscardi – PD – ritiene, invece, “la scelta tecnicamente corretta. Anche se” – precisa il medesimo – “si sarebbe potuto anche valutare la possibilità di una seduta ad hoc”.  Duro – poi - Campagnuolo (Grande Sud) che affida al suo profilo facebook una personale riflessione non esplicita, tuttavia, nei relativi destinatari “Un altra arroganza politica e' stata compiuta nel consiglio comunale di Sant'Agata de' Goti..”. La sensazione – terminando – è che pur sussistendo un impedimento giuridico alla surroga in esordio, tutto da appurare, si sarebbe potuto ovviare a possibili “incidenti” facendo ricorso ad un attimino di elasticità ed al conforto della prassi. Anche perché, se si volesse sempre applicare la norma in senso alquanto rigido, la medesima macchina burocratico-amministrativa rischierebbe di incepparsi a più riprese.

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