DE GIROLAMO -'Colpevole' di aver il coraggio di pensare

Nunzia De Girolamo in croce per aver cucito parole di apprezzamento addosso ad un 'avversario' - nello specifico, il sindaco Renzi.
Crimine gravissimo nel codice della ipocrisia. Evviva - invece - l' onestà della giovane berlusconiana, evviva la sua pulizia intellettuale. Evviva la dialettica di chi rifugge dal politichese. Di cosa si deve accusarla? Di aver - forse - dato libera espressione al suo pensiero? O l' avrebbero apprezzata maggiormente -i suoi censori - se la giovane deputato si fosse nascosta dietro un linguaggio 'fatto' e costruito, tanto amato da politici e non? L' ipocrisia è bandiera comune, ormai. Pervadendo anche le menti più giovani - le vere grandi vittime di oggi - troppo spesso svuotate del coraggio di manifestare se medesimi. Di spostarsi dal binario dell' ovvio e del 'politicamente corretto'. Finisce, pertanto, in tale triste panorama, per destare scalpore -quasi fosse un alieno - chi agisce e parla scollandosi di dosso le solite etichette; posando le maschere che sono intrise di banale e di scontato. Invito la gente ad una riconquista delle proprie coscienze. Che restituisca il 'coraggio' di essere liberi; nelle parole, nelle quotidiane azioni. Sciolti dalle costrizioni dei ruoli, degli schieramenti, delle posizioni, delle convenienze. Lo 'scalpore' che destano le parole della De Girolamo sono la misura della cupezza  dei tempi di oggi; incapaci di apprezzare chi 'osa' essere - molto semplicemente - se stesso. Nel pensare e nel dire. La vera vittima di oggi - leggendo lo stupore di alcuni commenti - non  è La Russa o Gasparri. E'la libertà.

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