FRANA SANT'AGATA DE'GOTI- Biscardi (Archeclub) e le 1000 domande

da Michele Biscardi - Presidente Archeoclub Sant’Agata dei Goti - riceviamo e pubblichiamo
"Noi dell’Archeoclub d’Italia della sede di Sant’Agata dei Goti, siamo stati da sempre ingiustamente accusati, di remare contro l’apertura del nuovo ospedale zonale in località San Pietro intitolato a “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori”, questo solo perché ci siamo opposti alla realizzazione di uno scempio che si stava per perpetrare nei confronti di quella che era ed è una zona con caratteristiche ambientali uniche cioè, la zona degli orti e dei mulini di località Reullo.
Abbiamo criticato e ce ne siamo presi le responsabilità con delle denunce pubbliche e sottoscritte verso la competente Procura della Repubblica, ottenendo il fermo di lavori che poi sono risultati abusivi e fuorilegge, addirittura senza essere neanche supportati da progetti nonostante che la committenza era della Provincia di Benevento. Stiamo parlando del famoso o meglio famigerato ponte sull’Isclero che avrebbe avuto un’altezza di circa dodici metri, formato da tre campate in ferro per una lunghezza di oltre duecento metri, un vero mostro al cospetto “dell’eremo” di Santa Lucia, secondo quello che ci mostrarono i tecnici progettisti che avevano già iniziato i lavori, effettuati gli espropri e costretti alla fine a discuterne pubblicamente in un dibattito nella sala delle adunanze di Palazzo San Francesco con Ada Becchi Collidà. Se non vi ricordate come finì, basta andare al fiume  e vedere che, anche con il dovuto e provvidenziale intervento della Soprintendenza si è realizzato un raddoppio del ponte esistente, non si è sconvolto nessun equilibrio nella zona anzi, si sono recuperati la fontana/lavatoio con l’arco gotico ed il mulino Falco adiacente (con altri fondi regionali e non della fondovalle), spendendo anche molto meno di quello che sarebbe costato il “nuovo ponte di Brooklyn” che avevano in mente i cosiddetti “tecnici progettisti”  incaricati,  a loro dire, di realizzarlo.  In quella occasione, nella sala consiliare, il sindaco allora in carica, il Rag. Alfonso Ciervo, disse che il ponte era un’opera indispensabile per l’apertura del nuovo ospedale zonale  che ce lo richiedeva, se non ricordo male “l’Italia intera”, usò quest’affermazione. Adesso invece che è solo all’opposizione in consiglio comunale il Rag. Alfonso Ciervo e, la strada di acceso al nuovo ospedale è bloccata da quattro sassi caduti da una proprietà privata (il terreno è di proprietà di Alessandro De Rosa) sulla carreggiata dal giorno di ferragosto pensa che la stessa strada sia ancora indispensabile per arrivare all’ospedale e quindi se ne vuole occupare? Il Rag. Alfonso Ciervo, pensa che dopo quasi tre settimane che ancora non si decide di come rendere fruibile l’accesso all’ospedale a quei cittadini che da Sant’Agata dei Goti, qualora ne avessero la necessità (speriamo che stanno sempre tutti bene e facciamo le corna) e che ne sono forzatamente privati assieme ai tanti cittadini delle frazioni di Laiano, San Tommaso, Cerreta, San Pietro, Faggiano ect… , dei quali forse molti di loro anche suoi elettori, egregio consigliere Alfonso Ciervo, hanno il diritto di sapere “di che morte morire” ? Se, invece questi cittadini/elettori, consigliere Alfonso Ciervo,  volessero solo recarsi in centro a Sant’Agata dei Goti magari per andare all’ufficio postale perché quello di Faggiano gli è stato tolto o magari per trascorrere qualche piacevole ora “nel medioevo”, ne sono stati allo stesso modo, forzatamente privati da uno sbarramento fatto dal comune, deciso  e valutato in base a quale pericolo gravissimo che onestamente, non si capisce o non ci fate capire perchè c’è disinformazione, anche per loro cosa pensa di fare? Cosa pensano di fare le nuove Associazioni  vocate alla rinascita di Sant’Agata dei Goti che hanno fatto tanto rumore per il famoso “palo della cuccagna”  un pelino nell’occhio rispetto alle tante travi che non  vediamo o facciamo finta di non vedere in piazza Trieste? Cosa pensa di fare il Mitup di Beppe Grillo in cui tanti fidano? Cosa ne pensa la Provincia che è responsabile su quella strada e perché quel tratto di strada non viene definitivamente completato visto che risulta ancora cantiere e che dovrebbe essere di accesso alla fondovalle  e soprattutto all’ospedale? Forse bisognerebbe chiedersi anche come mai, lavori fatti non più di 15 anni fa per la stabilizzazione del costone e nonostante i soldi già spesi, è la seconda volta che si sviluppa uno smottamento in quest'area, con le conseguenze a tutti note? Si dice che forse anche qualche “Associazione Ambientalista” locale, si sia opposta e non si può ripristinare la strada, sono solo voci messe in giro ad arte o c’è del vero? Se c’è del vero perché questa opposizione e quale è l’Associazione che si oppone al ripristino urgente della carreggiata?
Si dice anche che l’attuale Amministrazione stia preparando un esproprio per acquisire il terreno da dove si è generata la “frana” e poi fare richiesta di fondi provinciali o regionali per le calamità, anche questo sindaco Valentino, e vero? Se questo dovesse risultare vero, quando costerà questo terreno alla comunità e perché la comunità dovrebbe acquisire un terreno di un privato (il terreno ripeto e di Alessandro De Rosa) quando lo si potrebbe semplicemente “aiutare” (Alessandro De Rosa ha mezzi e uomini per poter fare i lavori nella sua proprietà, visto che è la ditta addetta per contratto alla manutenzione straordinaria nel nostro comune) a liberare la strada per quel poco che è caduto senza alcun evento geologico o meteorologico particolarmente influente o scatenante, su quello che è accaduto? In qualche altro comune o se fosse stato qualche altro proprietario, l’Ente si sarebbe comportato in eguale maniera o avrebbe ordinato di fare addirittura, i lavori in danno, per l’urgenza di liberare la strada che va verso l’ospedale zonale? nfine una domanda la faccio al comandante della stazione dei Carabinieri di Sant’Agata dei Goti, il maresciallo Antonino Lombardo, è legale il comportamento dell’Ente Comune o del comando dei Vigili Urbani in questa faccenda che fa realizzare dei blocchi di cemento e sbarra definitivamente la strada invece di liberarla immediatamente anche se fosse solo a senso unico, come si ci aspetterebbe in queste circostanze rendendo di nuovo il diritto ai cittadini di recarsi nel tanto agognato ospedale e all’occasione, farsi curare senza fare strade molto più pericolose o nella migliore delle ipotesi molto più distanti dal nosocomio che tanto abbiamo auspicato di avere per queste comunità? Noi dell’Archeoclub che abbiamo visitato il luogo del “disastro” ci siamo fatti un’idea, che forse, sarebbe costato meno liberare la strada subito con una “somma urgenza”, quelle che tanto si praticano nel nostro comune, invece di spendere forse quasi inutilmente, quanto si è speso (cosa di seguito verificabile e da verificare) per realizzare i blocchi in cemento per lo sbarramento a Sud e a Nord della strada che va anche all’ospedale e sottrarre il diritto di percorrerla ai cittadini che la frequentano quotidianamente anche senza recarsi in ospedale che ripeto, non lo auguriamo a nessuno!! Vi ringrazio anticipatamente per le risposte che sono sicuro, tutti gli “interrogati”, ci vorranno fornire celermente per le varie competenze".

Commenti

  1. Egregio signor Biscardi, non continuiamo a giocare a trovare le responsabilità in ogni cosa che é accaduta. Guardiamo agli errori del passato per imparare a non ripeterli, ergersi a censore non giova a nessuno. La Nostra città non va tutelata né da piccoli gruppi né a giorni alterni, ma da Tutti noi quotidianamente. Lei si rifà vivo dopo anni di oblio per la pur importante caduta massi.. Ma dov'era quando il vaso di Asteas ci é stato trafugato per la seconda volta? E quando hanno distrutto la necropoli etrusca più estesa della provincia? Non giochiamo a trovare le responsabilità, sarebbe solo una perdita di tempo. Scendiamo in piazza e riappropriamoci dei Nostri diritti.
    Con affetto e stima. Antonio

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  2. Il Meetup Amici di Beppe Grillo di Sant’Agata de’ Goti(Bn) in riferimento all’articolo pubblicato domenica 2 settembre sul Sannio Quotidiano dal Presidente dell’ Archeoclub di Sant’Agata de’ Goti, chiarisce che a proposito dei massi caduti sulla strada provinciale che collega il centro del nostro paese con la Frazione Faggiano, il giorno 3 settembre si è recato in Prefettura e ha chiesto al Prefetto di intervenire in merito. Egli ha assicurato un suo immediato ed autorevole intervento presso l’Amministrazione Provinciale. Il Meetup di Sant’Agata appena sara’ a conoscenza degli sviluppi della situazione in itinere, si comporterà di conseguenza. Inoltre chiediamo al Presidente dell’Archeoclub di partecipare attivamente alle nostre riunioni nelle quali potrà proporre nuove iniziative in merito che verranno valutate attentamente dai grillini.

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