PARK SAN MENNA- A quando un rimedio a fossi e pozzanghere?


Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
La Sant’ Agata dè Goti che ambisce a crescere e ad affacciarsi in circuiti turistici di rilievo deve – in via necessaria – dotarsi di tutta una serie di servizi di imprescindibile necessità.
Non solo, quindi, chiese e palazzi aperti; bensì, anche un corollario di piccole-grandi dotazioni finalizzate ad implementare condizioni di migliore fruibilità a servizio dei visitatori. Senza – come ovvio - essere dimentichi delle esigenze dei locali che il paese lo vivono – e patiscono nelle sue inefficienze - quotidianamente. Tema parcheggi. Il centro cittadino gode di due aree di sosta gratuita. Di due aree – intendo – sufficientemente estese  da accogliere una mole di auto alquanto corposa.  Quella che si trova più a ridosso dell’ area sensibile – in termini di attrattività turistica – è sita nello slargo sottostante la struttura ecclesiastica di San Menna. Che versa, però in uno stato di totale degrado. Molto somigliante alle aree di aperta campagna poste a servizio della sagra di turno. Avvallata, con una molteplicità di profonde buche, totalmente invasa da polvere e  - anche – qualche cartaccia. L’ area - già in normale condizioni meteo - è da approcciare con la dovuta prudenza a causa degli sprofondamenti che possono – se non approcciati a passo d’ uomo – creare qualche problemino meccanico. Se, poi, piove la medesima diviene assolutamente off limits. Un semplice quarto d’ ora di acqua riempie le crepature del terreno facendole divenire veri e propri laghetti. Rendendo, pertanto, la zona assolutamente non praticabile. Anche perché gli spazi non invasi dall’ acqua diventano – comunque – un antipatico impasto di polvere e fanghiglia che imbratta pantaloni e scarpe. Quella medesima polvere che – poi - di estate si solleva con il vento dando risultati egualmente negativi. Perché, quindi, non adeguare la zona? Non volendosi pretendere importanti infrastrutture – sempre considerandosi i soliti veti opponibili dagli organi di controllo paesaggistico ed ambientale – ogni problema sarebbe ovviabile con una semplice distesa di asfalto. Il che non crediamo pretenda importanti investimenti in termini economici. Una azione di ‘pareggiamento’ del terreno ed un paio di passate di bitume: tanto basterebbe per restituire assoluta dignità all’ area. Se, poi, si vuol ‘esagerare’ si potrebbe anche aggiungere qualche pennellata e disegnare le ‘caselle’ per i singoli punti di posteggio. Da disegnare – ovviamente – con vernice rigorosamente bianca. La permanenza di spazi di sosta gratuita, infatti, deve rimanere condizione garantita in ispecie al cittadino. Anche considerandosi i costi delle strisce blu santagatesi, non affatto irrilevanti. Specie se moltiplicati per la quotidianità. Il ripristino a condizioni di migliore efficienza del parcheggio sottostante ‘San Menna’ – tema già sollevato in occasione dell’incontro con la popolazione in tema di ZTL – si incastrerebbe bene con le esigenze di quanti vivono e lavorano nel centro storico. In ottica futura, intendo. Allorquando l’ occhio digitale andrà a ridurre al lumicino – h 24 - gli accessi nell’ area vecchia

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