Tremila speranze per la rinascita airolana

Giuseppe Fortunato - da 'Il Sannio Quotidiano'
Tremila speranze per la rinascita airolana. Tremila motivi per credere in una prospettiva di sviluppo che vada a porre, quale suo fulcro, il motivo turistico.  
Le vacche magre, figlie della crisi industriale – pur auspicandosi una nuova alba anche in tale direttiva – rafforzano le convinzioni di quanti han sempre sostenuto come l’ investimento principe da compiersi – onde sperare in migliori cose future – fosse quello insistente sulla rivalutazione del territorio. Con particolae riguardo alle specifiche peculiarità paesaggistiche e tradizionali. Sviscerando, sotto tale ultimo aspetto, il substrato di usi e di costumi che rappresenta l’ elemento identitario della comunità.
In tal senso, la recente manifestazione ‘Riscopriamo il Borgo’ ha rappresentato una sorta di finestra aperta sul futuro. Sul futuro che potrebbe essere. Sempre che assuma concretezza tutta una serie di azioni da intraprendersi necessariamente. Le condizioni per ben operare – quale base di partenza -  vi son tutte. V’è la materia prima, innanzitutto; vale a dire la vicenda storica – anche quella squisitamente popolare – ricca e variegata. Vi sono pregevoli testimonianze del passato scolpite in chiese ed angoli di significato rilevante dal punto di vista artistico. Vi è una gioventù attiva e propositiva – quale quella che anima la locale Pro Loco, guidata dall’ esperienza di Giacomo Rivetti -  desiderosa di fare e di costruire. Appassionata, soprattutto. Motivata. A tal riguardo, la recente kermesse del ‘Borgo’ – culminata col ciuccio in fiamme - ha dato prova di come si possano costruire – anche, e perché no, ad Airola - cose più egregie. Restituendo dignità e centralità alla storia del luogo, alle sue caratterizzazioni – anche gastronomiche - si pensi alle pietanze ‘by cipolla’ - attraendo gente, dando – di conseguenza – respiro alla annaspante economia locale. La due giorni – organizzata da ‘Gli Amici del Borgo’ unitamente alla locale Pro Loco - ha avuto la forza di attirare una massa di gente quantificabile in tremila unità. “Abbiamo centrato di nuovo l'obiettivo di porre al centro dell'attenzione le ricchezze storico-artistiche, ma anche enogastronomiche, della nostra terra”- dichiara Giacomo Rivetti, Presidente della Pro Loco di Airola “Auspichiamo un'ulteriore crescita di questa manifestazione, nell'ottica di portare sempre più persone ad Airola, alimentandone la curiosità con il recupero di affascinanti riti popolari, come il ciuccio di fuoco, e preziose memorie di indubbio valore culturale”. Sulla medesima lunghezza d’ onda anche lo scultore Bartolomeo Laudando – autore del ‘somarello incendiato’ - uno degli ideatori del ‘Borgo’ “La gioia più grande è rappresentata dal coinvolgimento massiccio della comunità del Borgo, che ha consapevolmente lavorato, anche duramente, per la valorizzazione delle proprie zone, ammirate da visitatori provenienti da diverse zone della Campania”. Ottimo, quindi, questo antipasto da grande del turismo. Attendendo sempre migliori eventi, finisce - in seno a tale discorso - per (ri)assumere nuova attualità anche la tematica Castello. Vecchia ed eterna questione, un po’ il simbolo dell’ Airola che potrebbe essere. Ma che – obiettivamente – è ancora lungi dall’ essere.

Commenti

  1. Hanno attirato l'attenzione di Sgarbi con il Ciuccio di fuoco, vespa farà la prima trasmissione di porta a porta sull'argomento e in quanto alla pro loco è famosa proprio per le innumerevoli iniziative sempre nuove......

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