da dica33.it - Elisabetta Lucchesini
Come ogni anno sono iniziate le campagne sanitarie per
incentivare la vaccinazione antinfluenzale, non senza qualche inconveniente. È
accaduto, infatti, che in seguito ai controlli routinari di sicurezza due lotti
di un vaccino siano stati ritirati con il timore di disguidi per la
popolazione. In realtà non c'è motivo di preoccuparsi come conferma l'appello
del ministro Renato Balduzzi ai cittadini a «non lasciarsi prendere dal panico
e ad affidarsi ai vaccini». Medicinali della cui sicurezza non si deve dubitare
perché, ha spiegato il presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti
italiani Andrea Mandelli, i vaccini ritirati non sono mai stati distribuiti e i
cittadini «che eventualmente si sono vaccinati o che hanno acquistato in
farmacia un siero antinfluenzale non hanno nulla da temere».
Che cosa ci possiamo aspettare dalla prossima stagione influenzale lo spiegaAurelio Sessa, presidente della sezione lombarda della Società italiana di medicina generale (Simg), che illustra l'importanza della prevenzione, in alcune categorie, e, da medico di famiglia, spiega anche quali sono cure e rimedi adeguati.
Che cosa ci possiamo aspettare dalla prossima stagione influenzale lo spiegaAurelio Sessa, presidente della sezione lombarda della Società italiana di medicina generale (Simg), che illustra l'importanza della prevenzione, in alcune categorie, e, da medico di famiglia, spiega anche quali sono cure e rimedi adeguati.
Che influenza sarà quest'anno?
Per quanto riguarda la stagione 2012-2013 ci aspettiamo che
sia di media intensità, anche sulla scorta di come si è appena conclusa la
stagione influenzale dell'emisfero australe, ciò significa circa 4-5 milioni di
malati da dicembre a marzo.
Il vaccino è una difesa sicura?
Il vaccino, trivalente, perché oltre alle due varianti di
quest'anno contiene anche il sottotipo H1N1 (la suina) del 2009, garantisce una
copertura dell'80-90% negli individui sani e del 50-60% nei pazienti anziani e
con patologie croniche. Quindi chi si vaccina potrebbe anche contrarre
egualmente l'infezione, però in maniera più leggera. In ogni caso nel corso di
una stagione ci si può ammalare di influenza una volta soltanto. Poi ci sono i
virus parainfluenzali, che colpiscono le vie respiratorie, e quelli
gastrointestinali, che non sono coperti dal vaccino. Lo scopo della
vaccinazione antinfluenzale è principalmente di salute pubblica, ovvero
limitare la circolazione del virus e, così, ridurre tutte le gravi complicanze
che possono accompagnare l'infezione.
Conviene vaccinarsi il prima possibile?
Il mese di novembre ormai è considerato il "mese
vaccinale". Ci si può vaccinare teoricamente in qualsiasi momento della
stagione influenzale, ricordando però che la protezione del vaccino si esplica
mediamente dopo due settimane (periodo finestra). In genere il virus inizia a
circolare nelle prime settimane di dicembre lasciando a chi si vaccina il tempo
di essere pronto dal punti di vista immunitario.
In ottobre, per la precisione il 15, è iniziata la
sorveglianzaepidemiologica, che si concluderà a fine aprile, in cui i medici
sentinella (medici di famiglia e pediatri di famiglia) segnalano
settimanalmente i casi di influenza con cui sono venuti a contatto contribuendo
ad avere una situazione aggiornata in tempo reale dell'andamento
dell'influenza.
Chi deve vaccinarsi?
La vaccinazione anti-influenzale non è obbligatoria ma è
raccomandata per diverse categorie di soggetti (come evidenziato dal documento
di Raccomandazioni del ministero) per le quali il vaccino è dispensato
gratuitamente dal Ministero della Salute. Queste persone sono gli adulti sopra
i 65 anni e i soggetti, di qualunque età, portatori di malattie croniche, come
diabete, cardiopatie, malattie respiratorie, malattie renali, malattie del
fegato; o ancora i soggetti non immunocompetenti e le donne dal secondo
semestre di gravidanza. Questi soggetti sono più predisposti, in caso di
influenza, allo sviluppo di complicanze gravi, dalla polmonite allo scompenso
cardiaco, alla necessità di ricovero ospedaliero fino al decesso. Per tutti
questi soggetti il vaccino viene consigliato direttamente dal curante.
Altre categorie che dovrebbero vaccinarsi?
Tutti coloro che svolgono attività di pubblico servizio e
all'interno di comunità chiuse, come gli insegnanti, i vigili del fuoco, i
poliziotti,medici e personale paramedico. Le comunità sono luoghi dove il
contagio si diffonde con più facilità e può colpire molti soggetti, tanto più
se ve ne sono di debilitati come in ospedale, negli studi medici o nelle
residenze per anziani. Inoltre in caso di influenza, l'assenza dal lavoro e la
conseguente interruzione del servizio di questi operatori potrebbe arrecare un
ulteriore problema alla comunità. Per chi risiede o lavora all'interno di
caserme il riferimento è al medico interno che si occupa di suggerire la
vaccinazione e, nel caso, eseguirla in luogo; sempre sul posto di lavoro
possono vaccinarsi medici, infermieri eparamedici. Per gli operatori
scolastici, invece, non ci sono iniziative ad hoc, e vale comunque il consiglio
del medico di famiglia.
Chi, nonostante tutto, ha contratto l'influenza che cosa
deve fare?
Restare in casa, riposare a letto per almeno 4-5 giorni,
idratarsi a sufficienza. Assumere farmaci sintomatici, per calmare febbre e
dolori muscolari, a dose piena: in genere il paracetamolo è l'ideale, ogni 6-8
ore per almeno 3 giorni. In caso non si osservino miglioramenti al terzo giorno
consultare il medico. Per non diffondere l'infezione stare in casa, mantenere
una distanza di sicurezza (1 metro) da familiari e amici, lavarsi le mani
spesso, specie dopo aver tossito o starnutito. L'igiene delle mani è importante
anche per chi non è malato, perché permette davvero di limitare la diffusione
dei virus.
Commenti
Posta un commento