CASTELVENERE- Il vandalo innamorato

da corrieredelsannio.it   
L’episodio, rinominato nelle cronache dei giorni scorsi come la questione del ‘vandalo innamorato’ desta ancora molte reazioni all’interno della cittadina di Castelvenere. Nella notte di martedì 27 novembre – lo ricorderete – uno o più vandali hanno imbrattato le mura della parrocchia ‘San Nicola’, nel pieno centro del paese…con delle giganti scritte – perlopiù confessioni d’amore tra adolescenti. << Le tante, vive reazioni di fronte a questo atto sconsiderato (definiamolo così) – afferma il Parroco di Castelvenere Don Filippo Figliola - esprimono un messaggio chiaro: la nostra comunità è ancora profondamente religiosa>>. E’ proprio il rappresentante religioso della cittadina che, a nome dei fedeli, condanna così il gesto compiuto la scorsa notte, facendo riferimento alla chiesa ‘San Nicola’, nella centrale Piazza San Barbato: << Vederlo disonorare – spiega Don Figliola - disprezzare con scritte, anche apparentemente non lesive della dignità dela persona, è pur sempre un segno di carenza di valori e di buona educazione. L’episodio mi è dispiaciuto, mi ha lasciato amareggiato e auguro che non si verifichino più, soprattutto riguardo ai luoghi santi>>.
La preoccupazione del parroco Don Figliola sale anche in vista dei festeggiamenti per ‘San Nicola’, il santo che dà il nome alla chiesa in questione, che verrà festeggiato il prossimo 6 dicembre…con un edificio ora prestato al ‘genio artistico’ del ‘vandalo innamorato’. Così Figliola lancia il suo invito e il conseguente allarme: << Pensando però a quanto sta succedendo in Uganda, dove le chiese sono oggetto di attentati esplosivi con tante vittime di cristiani, quello che si è verificato per noi, è ben poca cosa. Ma comunque ciò non deve farci abbassare la guardia. Papa Benedetto XVI parla di “emergenza educativa”, relativamente al tempo e al cammino che stiamo percorrendo. Questo fatto è proprio espressione di tale emergenza>>.
Termina con un invito alla buona educazione e un messaggio di speranza l’intervento a noi del ‘CorrieredelSannio.it’, il parroco di Castelvenere: <<La chiesa, per noi credenti e per tutti, è un luogo sacro e santo, dove la comunità si raduna per pregare, per incontrare Dio e incontrarci tra di noi, per trovare un momento di riflessione, di preghiera personale. E’ il luogo dove celebriamo gli eventi più importanti della nostra vita di fede: Battesimo, Prima Comunione, Cresima, Matrimonio, Penitenza e anche il luogo dove affidiamo a Dio misericordioso i nostri cari defunti. E’ il luogo delle feste patronali. Possiamo e dobbiamo riconoscere che il tempio è parte di noi, delle nostre famiglie, della comunità tutta. Ho trovato - spiega Figliola - tanta solidarietà da parte dei ragazzi della Scuola Alberghiera. Anch’essi erano dispiaciuti e li ho visti così premurosi nel riparare il danno provocato, dissentendo fortemente da chi ha commesso tale azione >>. Torna poi, Don Filippo Figliola, sulla necessità di spazi aperti e di discussione in cui affrontare le tematiche del disagio giovanile e di una piazza aperta dove tentare di confrontarsi  e risolvere le questioni più delicate che coinvolgono l’intero senso comune della popolazione. <<Manca tanto  – conclude Figliola -   il supporto di ‘Fuoridalcomune’, (blog ‘vennerese’ attivo fino a qualche mese fa ndr) che per me era una opportunità informativa sulla nostra amata comunità di Castelvenere!>>.

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