Discarica-vergogna a contrada Capitone

g.f. da 'Il Sannio Quotidiano'
Gli spettri industriali di Capitone fanno compagnia a quella che, a tutti gli effetti, si profila quale vera e propria discarica a cielo aperto. Laddove, nel pieno degli Appennini, si ambiva a divenire leader nell’ inscatolamento del tonno, si palesa oggi indecoroso scempio. Scempio sparso su centinaia di metri quadri: rifiuti di ogni sorta, ammassati l’ uno sull’ altro, si erigono a monumento della umana inciviltà. Vi è di tutto; forse facendosi prima a menzionare quale tipologia di oggetto non risulti presente. A denunciare siffatto schiaffo all’ ambiente, tale obiettivo rischio per la pubblica salute, è la attivissima associazione Cireno Onlus. “Continua l'impegno del "Cireneo onlus" a favore del territorio”, esordisce la nota inviataci dai volontari avente sede in contrada Presta. “Dopo numerose segnalazioni ed un incontro con il parroco di Capitone, l'associazione ha provveduto a fare un sopralluogo presso i parcheggi della zona industriale provvedendo ad inviare segnalazione con relative foto alle autorità competenti.
La situazione”, avviandosi la presente a conclusione, “è molto grave: vi si trovano quintali di materiale ingombrante e  tossico, creando problemi di inquinamento e degrado dell'intera zona”. E’subito da specificarsi come lo scempio sia perpetrato in un’area che è privata. E che è già emersa alla attenzione della locale Amministrazione. Che, con atto numero 56 del 25 ottobre corrente anno, aveva “ordinato alla Real srl”, società umbra proprietaria dell’ area adibita ad illegale discarica, “di provvedere urgentemente, e comunque non oltre 30 giorni dalla notifica della presente ordinanza, alla rimozione ed allo smaltimento”. Nonché facendosi medesimi voti “alla messa in sicurezza dell’ area”. Ancor prima, tuttavia, in data 10 agosto 2012,con ordinanza numero 50, Palazzo San Francesco aveva imposto ”a tutti i proprietari e conduttori di aree interne ed adiacenti all’ abitato di provvedere alla bonifica, pulizia da vegetazione spontanea ed infestante nonché allo sgombero di immondizie e di altro materiale insalubre su di esse depositato”. Nel mese di settembre, tornando a farsi specifico riferimento all’ incresciosa vicenda di Capitone, i medesimi volontari del Cireneo avevano sottoposto all’ attenzione dei competenti Organi uguale denuncia. Allo stato, come si evince, non è dato alla struttura comunale poter agire in prima persona entro un’area che non ricade nella sua proprietà

Commenti