LIMATOLA- Rodolfo Di Lorenzo denuncia il deprecabile stato della sede postale



Missiva indirizzata dal dott. Rodolfo di Lorenzo al Prefetto di Benevento, al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Dugenta ed alla Dirigenza postale provinciale.
Il sottoscritto Rodolfo Di Lorenzo nato a Limatola il giorno 05.10.1934 ed ivi residente alla via Aldo Moro n. 8 segnala alle autorità in indirizzo la grave situazione di disagio che è in atto presso l’Ufficio Postale locale , nei confronti di tutti i cittadini, residenti e non in Limatola, tra la indifferenza generale e, forse, anche consapevolmente colpevole degli organi responsabili del servizio. Cercherò di elencare alcuni degli elementi che più vistosamente risaltano a prima vista di qualsiasi osservatore non distratto.


1) L’ufficio è ubicato in un vicolo cieco e stretto, lontano dalla strada principale, dove l’accesso per qualsiasi mezzo di trasporto, per quanto piccolo, è interdetto, per la assoluta impossibilità di effettuare manovre. Ciò determina grave disagio sia per soggetti diversamente abili e sia per gli anziani accompagnati.
 2) Lo spazio a disposizione del pubblico è costituito da un monolocale di meno di 30 mq con una presa d’aria rappresentata dal solo ingresso principale. In un angolo del locale è collocata una vecchia panca in legno che non accoglie più di 3-4 persone. Tutte le altre si debbono arrangiare. Molti sono costretti a sostare fuori dall’ufficio per lunghe ore e, col cattivo tempo, le cose si complicano maledettamente.

3) Le persone anziane o diversamente abili , dopo lunghe ore in piedi,sfiduciate e stanche, sono costrette a tornare a casa senza poter risolvere i loro problemi.

4) Il limitato spazio a disposizione e le numerose persone che sono costantemente presenti determinano l’aria del locale irrespirabile e maleodorante. Nel periodo di caldo, la situazione è gravissima ed al limite della patologia. Si potrebbero anche verificare inconvenienti per la salute per reazione da “spazio confinato”.
5) Gli utenti non possono dotarsi nemmeno di un numero progressivo di accesso allo sportello perché l’ufficio non ne dispone. Ne consegue che tutti quelli che arrivano in ufficio, come primo atto, sono costretti a memorizzare tutti i presenti in attesa, e non sono mai pochi, per non perdere il turno. Non mancano animate dispute per la precedenza.
6) E’ in funzione costantemente un unico sportello con un unico impiegato/a che dovrebbe “servire” una popolazione che si avvicina a 5000 abitanti. 
7) Tale sportello deve svolgere operazioni, le più variegate, che spesso richiedono tempi lunghi che, ovviamente, rendono ancora più insostenibile lo stato delle cose.
8) La situazione diventa poi assolutamente “miserevole” per il ritiro della posta raccomandata. Se il postino, nel suo giro, non consegna la posta per assenza del destinatario, lascia , in buca, un avviso di giacenza presso l’ufficio postale di Limatola dove il destinatario si può recare non prima delle ore 12,30 del giorno dopo. Se capita di venerdì, se ne parla il lunedì successivo. Si perpetuano, così, le attese, si aspetta, con umana rassegnazione il proprio lungo turno e spesso, l’impiegato/a riferisce che il deposito della raccomandata non è stata ancora effettuato. Quindi : nuovo giro, nuova coda, nuova perdita di tempo nei giorni successivi. Spesso la scena è multiripetitiva. Lo scrivente, quasi ottantenne e malandato, per ritirare una raccomandata ha effettuato cinque accessi, scaglionati in otto giorni. E’ solo un esempio come tanti! 
9) In occasione del pagamento delle pensioni di vecchiaia, è consigliabile restarsene a casa ed aspettare tempi migliori per risolvere i propri problemi , anche se urgenti.
10) Molto spesso alcuni avvisi di convocazione (es. vaccinazione per bambini) vengono recapitati fuori tempo massimo.
11) Se si blocca il terminale o manca l’energia elettrica, il buio è totale.
L’elenco è lungo e la situazione potrebbe essere definita come “disservizio evidente” oppure, eufemisticamente, se si preferisce, “servizio carente”. La sostanza non cambia. La verifica di quanto detto è semplice : se qualche solerte funzionario delle Poste Italiane, magari in incognito e senza farsi precedere dai rituali annunci, si presentasse all’ufficio di Limatola quale semplice avventore, avrebbe di che divertirsi non solo per l’attesa ma anche ascoltando le proteste , non sempre garbate dei Limatolesi. Il sito delle Poste Italiane è pieno di inutili annunci propagandistici a favore degli utenti che, poveretti, non vengono mai ascoltati e giammai esauditi anche se spesso hanno ragione.  Porto a conoscenza di queste esigenze, sacrosante, alle poche Istituzioni in indirizzo che reputo le più significativamente autorevoli ed idonee ad aiutare noi poveri cittadini indifesi ma, per fortuna, ancora difendibili.
Grazie per quanto farete. Distinti ossequi.
Limatola li 25 novembre ’12

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