ARPAIA- Monnezza-point a pochi metri dallo scalo Fs

G.F. da 'Il Sannio Quotidiano' 
La foto di qualche settimana or sono. Lo scenario, però, quello di sempre. Scenario di degrado capace di rinnovare – ogni volta che si “mira”lo scempio – la netta percezione dell’autodistruttività umana. Stazione Fs della linea Benevento-Napoli, fermata di Arpaia-Airola-Sant’Agata dè Goti- quest’ultimo, in vero, riferimento assolutamente improprio. A pochi metri dallo scalo, lungo il vialone che fa da spartiacque tra i territori degli Enti comunali guidati, rispettivamente, da Napoletano e D’Ambrosio, si apre alla vista di locali e non il monnezza-point. Tanti piccoli punti di illegale raccolta ammassati sulle due sponde della carreggiata. Che corrono lungo questo abbondante chilometro di asfalto che va a morire, nel versante opposto, nei paraggi della zona industriale airolana.
Un posto appetito dai criminali dell’ ambiente forti, a queste latitudini, della complicità del diffuso buio e della assenza di abitazioni. E’ il monumento della umana inciviltà, della atavica stupidità di quanti preferiscono violare le proprie terre sversandovi quanto, con tutta comodità, si sarebbero visti prelevare direttamente a domicilio. In mezzo, però, la “scocciatura” di differenziare  e l’insostenibile fardello di conservare, giusto per una notte in più, quel paio di buste all’ interno dell’autorimessa. Conservo ancora stampato nelle narici il souvenir dell’ ultima volta che ebbi il coraggio di scendere per una passeggiata – molto poco salutare – lungo quel disgraziato pezzo di strada. Lo scopo quello di scandagliare quell’ammasso “monnezzaro”; cercando di decifrare, a mò di chiromante, in quel guazzabuglio multi-materiale il perché di tanta cattiveria verso la comunità e l’ambiente. Vi era di tutto: il banale bustone colmo di giornali vecchi – così maleodoranti da non poter essere trattenuti a domicilio? -  le bottiglie, avanzi di cucina. Ma anche taniche di latta con impresso il classico teschio simboleggiante il contenuto tossico. Non certo, il tutto, un bel biglietto da visita per quanti sbarcano a questi lidi; nulla addebitando alle Amministrazioni, costrette ad inseguire con periodiche ed onerosissime raccolte straordinarie – qualcuna delle quali, magari, avvenuta anche in queste ore - l’imbecillità di non rarissimi cittadini. La posizione di telecamere, però, su tale tratta diviene quasi un obbligo; unico deterrente per tentare di arginare la moda di chi non comprende altra lingua se non quella della minaccia della sanzione

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