Poste,non cadono le barriere architettoniche


g.f.da 'Il Sannio Quotidiano' 
L’ ufficio postale rimane limite invalicabile per i portatori di handicap. Con particolare riguardo alla categoria di quanti sono affetti da importanti difficoltà motorie. Nulla ha prodotto, allo stato, la “denuncia” avanzata dalla presente testata in analoga uscita di qualche mese or sono. Il problema , si rammenta, è dato dal problematico accesso all’ area di erogazione dei servizi (bancoposta compreso). Per raggiungere gli sportelli, infatti, bisogna superare degli iniziali gradini. Cosa alquanto agevole per i normodotati; una sfida invincibile per quanti, invece, sono inchiodati dalla sorte su una sedia a rotelle. Basterebbe poco, tuttavia, per mutare lo stato di cose. Onde scollinare il dislivello iniziale sarebbe sufficiente una banale pedana di ferro da apporre alla base dell’arcata; un accorgimento mobile e alquanto diffuso – lo si apprezza all’esterno di molte strutture ecclesiastiche anche nel territorio provinciale – proprio pensato per aggirare i rigidi e giusti paletti posti dalla Soprintendenza. Roba di poco, quindi, che non pretenderebbe sconvolgimenti delle infrastrutture.
Per ovviare al disagio, tuttavia, si potrebbe percorrere anche una ulteriore soluzione. Meglio, basterebbe aprire dei portoni. Portoni che si trovano lateralmente all’ ingresso con i gradini e che darebbero accesso ad un’area che “bypasserebbe”il dislivello e consentirebbe di approdare all’ area interna attraverso una comoda rampa. Detti portoni, però, rimangono costantemente chiusi. Né sono evidenti all’ esterno pulsanti o citofoni vari.  Si segnala, in ultimo, come il bacino di utenza del plesso sia destinato a lievitare. Aggiungendo a quella di sempre anche la clientela “orfana” della caducata sede periferica di Faggiano. Un plus di 3.000 persone che si sta riversando nel centro storico. Amplificandosi, così, le varie occasioni di disagio

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