AIROLA- Antonio Falco “Il paese è tornato al buio”

gf. da 'Il Sannio Quotidiano'
Una atmosfera alquanto soffusa. Contraddistinta da luci tenui che lasciano intuire – si e no – i profili di cose e persone. Ci si chiederà:romantica location buona a fare da cornice alla più classica delle dichiarazioni amorose? No, nulla di tutto ciò. Quanto in esordio esposto – in modo molto più spartano – dipinge, piuttosto, le sembianze “by night” del  centro cittadino airolano. “Un paese al buio”. Nel vero senso del termine, senza a null’altro voler alludere. A parlare così è Antonio Falco, consigliere comunale sedente tra i banchi dell’opposizione in seno a palazzo Montevergine. Che, con toni consuetamente pacati quanto netti, evidenzia quelli che sarebbero i limiti e le disfunzioni insite nel nuovo sistema di pubblica illuminazione in uso nella parte centrale del paese. La nuova tecnologia dei led, in particolare, probabilmente perché scarsamente in sintonia con la struttura che li accoglie, “illuminerebbe” poco e male strade e marciapiedi. “Airola è tornata al buio”, osserva sconsolato Falco. Una anacronistica inversione di tendenza che accumunerebbe le varie aree già interessate dal nuovo intervento. Con particolare e più grave disagio rinvenibile in via Romano, corso Montella, e, ancora, nelle vie Principe di Napoli e Giardino Grande.
La nuova tecnologia, come rammentiamo, rientra nel programma di interventi attuato dalla Casa comunale per abbattere i consumi energetici. Attesa, come noto, la proprietà dei led di abbattere in modo robusto i consumi di energia elettrica. Nobile scopo, certo. Ma, come giustamente sottolinea Falco, “va bene la politica del risparmi. Ma non il buio”. La radice del problema vivrebbe, tuttavia, nel cattivo matrimonio tra i pali in uso e le nuove lampadine. Che, essendo dotate di una potenza più “soft”, necessiterebbero di una struttura più bassa. I vecchi fusti, invece, idonei al vecchio sistema di lampadine – più forti e più “consumistiche”- non consentirebbero al tenue fascio sprigionato dai led di giungere a terra. Di qui, quindi, le tenebre. E’anche, però, da precisarsi come Palazzo Montevergine abbia pianificato 4 step di interventi, ciascuno ammontante ad un valore di un milione di euro, tesi proprio all’adeguamento della infrastruttura funzionale al servizio. Allo stato, però, rimane il disagio. Una condizione che, come detto, non risparmierebbe la principale arteria cittadina. La quale, per l’alto funzionario dell’Agenzia delle Entrate, dovrebbe essere, in quanto vetrina del paese, adeguatamente esaltata dal sistema di illuminazione. “Invece le luci soffuse conferiscono un’atmosfera malinconica ed assolutamente non adeguata. Bisogna prestare attenzione a dove si mette i piedi”, insiste il medesimo. “Il rischio concreto, non volendosi far menzione di quelli strettamente attinenti alla sicurezza, è di pestare escrementi di animali”. Di poi Falco pone in essere un doppio excursus rispetto alla strada maestra. Il primo concerne – il passo è breve rispetto ai già citati escrementi canini – il tema del randagismo. “Troppi esemplari senza custodia, abbandonati. Possono essere fonte di rischio per la cittadinanza” denuncia il nostro interlocutore. “Anche dal punto di vista della pubblica salute”. Una ultima chiosa, ancora, su Corso Montella. Lungo cui il buio – con ovvio riferimento alla condizione serale – può essere complice di gravi inconvenienti. “In diversi punti le pietre che compongono la pavimentazione sono del tutto mancanti. Il che è comprensibile fonte di pericolo per i passanti”.  Una ampia gamma di problematiche rilanciate dal dirigente statale. Sovente poste alla sua attenzione – come questi ci rivela – dalla stessa cittadinanza. “Rinnovo” – approssimandosi a conclusione – “la personale disponibilità ad operare per il bene della comunità: il tutto per la tutela di un interesse che è e deve essere unicamente collettivo”

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