BOCCALONE- Lettera dal carcere:sono le dimissioni

da ilquaderno.it
"Egregio Segretario, a seguito delle vicende giudiziarie che mi vedono coinvolto e preso atto delle accuse mosse, ritengo doveroso nel rispetto dei cittadini, nel rispetto dell'intero consesso comununale, nel rispetto della istituzione che sino ad oggi ho ricoperto, di dimettermi da presidente del Consiglio comunale e da consigliere comunale".Comincia così la lettera che Luigi Boccalone, in carcere da martedì scorso, nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti coordinata dalla Procura di Benevento, ha inviato al segretario generale di Palazzo Mosti, Antonio Orlacchio.La missiva porta la data del 9 gennaio ed è stata protocollata in data 11.Boccalone chiede formalmente al suo interlocutore di informare sindaco, vice e capigruppo della decisione, "affinché prendano atto della decisione"."Si tratta - scrive di un atto dovuto nei confronti dei cittadini che liberamente mi hanno votato e nel loro rispetto ho l'obbligo di dimettermi per difendermi da semplice cittadino e da rappresentante istituzionale. Ciò consentirà comunque la ripresa dei lavori consiliari, affinché la città possa ricevere le dovute risposte alle numerose istanze che quotidianamente pervengono".Nel concludere la sua comunicazione, Boccalone, si dice certo che Orlacchio "provvederà per quanto da me chiesto, le porgo, in questo momento di estrema sofferenza, i miei cordiali saluti, non prima, però, di ringraziare i dipendenti della Segreteria generale che in questi anni hanno con me collaborato".Durante il suo interrogatorio, Boccalone ha replicato alle accuse, negando ogni addebito. Ora, anche alla luce della sua scelta, non è escluso che la misura della custodia cautelare in carcere potrebbe essere ridimensionata. Secondo indiscrezioni circolate nella giornata di ieri, pare che non tutti, all'interno della maggioranza, abbiano digerito la scelta delle dimissioni.

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