Cmr, prospettiva sciopero all’orizzonte


G.F. da 'Il Sannio Quotidiano' 
Centro medico Erre, non scema la preoccupazione. Permanendo, piuttosto, la intera vicenda in conesto caratterizzato da estrema delicatezza. Ultimo capitolo di tale travagliata storia viene scritta dalla Triplice di Sigle sindacali – Cgil,cisl e Uil. “Le scriventi Organizzazioni sindacali comunicano”, così esordendo nota diramata alla nostra attenzione, “che in data 10/01/2013 si è tenuta un’ assemblea dei lavoratori del cento di riabilitazione Centro Medico Erre di Sant’ Agata de Goti, già al centro di diverse discussioni negli ultimi mesi, inerenti le diverse vertenze in atto nei confronti della dirigenza. Ad oggi”, prosegue la medesima, “cresce il numero delle vertenze aperte parallelamente al malumore di tutti gli operatori del centro che, con una nutrita rappresentanza unanime, ha deciso lo stato di agitazione propedeutico ad eventuale giornata di sciopero.
Le cause dell’ ormai intollerabile situazione che si è venuta a creare al centro sono diverse, e vanno dal mancato pagamento di circa 5 mensilità arretrate (che costringono i lavoratori al lastrico), alla riduzione delle ore (da 36 a 30) prevista per gli operatori tecnici O.T.A. e ausiliari, passando per la modifica dei contratti da full-time a part-time relativamente al personale amministrativo, nonché l’ intenzione di esternalizzare i servizi di manutenzione e pulizia. A questo stato di cose”, avviandosi a conclusione, “bisogna aggiungere che anche i precedenti accordi sindacali contratti di recente sono stati puntualmente disattesi, apportando maggiore disagio in una situazione che ormai palesa tutta la sua insostenibilità. Pertanto è stato indetto lo stato di agitazione cui conseguirà uno sciopero di tutto il personale, in attesa di un efficace  intervento delle apposite istituzioni e degli organi preposti”. Si rammenta come la proprietà della prestigiosa struttura sanitaria abbia più volte manifestato anche ai nostri taccuini la necessità – onde salvare la esistenza stessa del plesso – di adottare il ridimensionamento e la rimodulazione di svariate posizioni lavorative. Entro tale novero rientrando contratti di solidarietà e part time. Esigenze – le presenti - che, tuttavia, non difficilmente possono collimare con quelle della totalità dei lavoratori. In ballo la quotidianità di decine e decine di famiglie

Commenti

  1. E' del tutto vergognoso che, anche se siamo innegabilmente in una situazione di crisi economica, ci si debba confrontare ancora una volta con questa realtà. Non parlo da dipendente del CMR, ma da figlio di una paziente che è ricoverata lì da anni. Trovo inaccettabile che il personale si trovi a dover avere a che fare con questo annoso problema, soprattutto per il lavoro quotidiano che si fa per pazienti in situazione di grave disabilità. Ma non è solo per questo che penso che i dipendenti del CmR abbiano ragione a protestare: essi, infatti, non solo forniscono ai pazienti l'assistenza che a loro è dovuta, ma creano con gli stessi un rapporto, quasi come se ci si sentisse davvero in una grande casa-famiglia. Non è giusto, quindi, che il lavoro dei dipendenti non abbia quel riconoscimento economico che esso merita. Si tratta di persone di cuore che ogni giorno impugnano le armi contro la sofferenza ed il dolore, e, nonostante tutto, sanno regalare il sorriso ai pazienti.

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