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| Ponte di Viggiano |
Questo è solo uno dei tanti scorci del territorio
sporcati dalla inciviltà della gente. Ponte di Viggiano, pochi centinaia di metri dal centro abitato. Basta mettere la punta del naso oltre il muretto per trovare un'ampia scelta di bottiglie, materiali arrugginiti e plastiche varie. Non che questo sia l'unico monnezza-point: è sufficiente addentrarsi in angoli meno
esposti per trovare esempio di come si possa ampiamente violentare
l'ambiente.Eettrodomestici, sacchetti vari, bottiglie.Ed, ancora, pneumatici e
rimanenze edilizie. Il tutto a "decorare"corsi di acqua, vegetazione
e strade rurali. Quale il punto, quindi.Che la gente sia imbecille, in principio,
è dato assodato. Ci si deve liberare dei rifiuti - perchè puzzano, perchè ci si
scoccia di differenziare, semplicemente perchè si è stronzi - e, quindi, cosa
più facile, veloce ed economico se non caricarseli in macchina - magari verso sera
- per svuotarli dove capita? E'l'Istituzione, però, che dovrebbe reprimere.
Punendo chi sversa illecitamente;come riuscirci? Semplice: infilarsi i guantoni
e cercare ricevute, bollette di utenza, corrispondenza che consenta di rislaire
al "proprietario".
La norma lo permette. In particolare, la Cassazione stabilisce, attraverso sentenza del 26 marzo 2012, la numero 11595, come il reato di abbandono di rifiuti sia punibile con la pena amministrativa e con quella penale a seconda del soggetto che viene individuato quale autore: nel caso, infatti, si tratti di un privato, la sanzione è di tipo amministrativo (articolo 255, comma 1, Dlgs 152/2006). Se, invece, si tratta di un soggetto qualificato - vale a dirsi titolare di imprese o responsabile di enti - la sanzione ricade nella sfera penale (articolo 256, comma 2). In più è da aggiungersi come, in caso di reato commesso da un soggetto qualificato e qualora la azione illecita abbia riguardato rifiuti non pericolosi sarà applicabile la pena dell'arresto o dell'ammenda. Qualora si sia trattato di rifiuti pericolosi si applicheranno entrambe le pene. Gli strumenti sono forniti dal diritto: basterebbe solo sfruttarli.
La norma lo permette. In particolare, la Cassazione stabilisce, attraverso sentenza del 26 marzo 2012, la numero 11595, come il reato di abbandono di rifiuti sia punibile con la pena amministrativa e con quella penale a seconda del soggetto che viene individuato quale autore: nel caso, infatti, si tratti di un privato, la sanzione è di tipo amministrativo (articolo 255, comma 1, Dlgs 152/2006). Se, invece, si tratta di un soggetto qualificato - vale a dirsi titolare di imprese o responsabile di enti - la sanzione ricade nella sfera penale (articolo 256, comma 2). In più è da aggiungersi come, in caso di reato commesso da un soggetto qualificato e qualora la azione illecita abbia riguardato rifiuti non pericolosi sarà applicabile la pena dell'arresto o dell'ammenda. Qualora si sia trattato di rifiuti pericolosi si applicheranno entrambe le pene. Gli strumenti sono forniti dal diritto: basterebbe solo sfruttarli.
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