DURAZZANO- Ipotesi cava, la cittadinanza ha paura

g.f. da 'Il Sannio Quotidiano'
Popolazione in fermento in quel di Durazzano; l’ipotesi cava in località Fossa delle Nevi scuote i sonni di chi non vuol immaginare lo scenario di montagne – a pochi metri dalle proprie abitazioni – lentamente mangiate da piccoli mostri di acciaio. Di chi teme di mangiare, a propria volta, quelle polveri sottili che la letteratura scientifica sovente associa alle attività estrattive. Nonché a potenziali danni a carico della salute umana. E’ un no traversale quello che si coglie passeggiando tra piazze e stradine del comune delle Pale. La cava, qui, non la vuole nessuno. Un no, si diceva, dettato da motivi ambientali, di tutela della comune incolumità, da fattori economici. Già, l’economia. Che rischia di essere compromessa– per l’effetto cava – con potenziale svalutazione e depauperamento di terreni ed immobili.
Quello che si è verificato, ad esempio, in aree contigue al casertano ed al maddalonese. Ma vi è pure l’angoscia di chi non vuol vedere stravolto il quotidiano da un fiume di mezzi pesanti in entrata ed in uscita da e per i siti estrattivi, di chi, ancora, non coglie le ragioni di una violenza che i vuol perpetrare a danno di quello che è uno dei residui polmoni verdi dell’ area. Un polmone che dovrebbe arricchirsi, piuttosto che di una cava, di un maneggio. Già, il maneggio: finanziato con i soldi dell’ UE, impossibile da far convivere con escavatori in azione sui terreni limitrofi. Al concretizzarsi di siffatti scenari l’Amministrazione di casa – all’ unisono con quella dei paesi limitrofi, parimenti minacciati– sta opponendo massimo impegno e tenacia. Durazzano non vuole piegarsi

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