IL CASO LIMATOLA- Un caso limite

Conferenza stampa sul “caso Limatola”ha avuto luogo nella mattinata odierna 
presso il Bar “14 b” (ex bar Massimo2) di Viale Atlantici a Benevento. Di seguito il comunicato di ViviLimatola, associazione organizzatrice
Giovanni Iannucci, già amministratore comunale, insieme a Pietro Di Lorenzo, hanno chiarito la paradossale situazione di Limatola, il cui sindaco ha in pratica sostituito l’apparato gestionale del comune con uno staff composto da 4 persone. Tra queste c’è il dr. Giovanni Malgieri che svolge un ruolo quantomeno discutibile. Egli è procuratore generale della Cooputility, scarl, che gestisce gran parte degli appalti di servizio per il comune, tra cui raccolta e smaltimento rifiuti, bollette idriche, consegne postali, banca dati e svolge tantissime altre prestazioni. In pratica egli prepara e predispone per il nostro comune gli atti sia di affidamento alla sua cooperativa che di liquidazione.
E sono cifre enormi! In quest’ottica sono da attenzionare i grossi movimenti di spesa che soltanto nel campo dei rifiuti sono passati da circa 280.000 euro nel 2007 ai circa 600.000 euro del 2012. Con la strana circostanza che il Comune paga il servizio raccolta rifiuti alla cooputility a “nota spese”. Cioè la cooperativa dice che paga per un autista oltre 36.000 euro all’anno, aggiunge il 12% per spese generali, parte di 4000 euro per il vestiario, presenta il conto ed il comune paga. In più la raccolta è fatta con i mezzi di proprietà del comune che ovviamente paga anche bollo, assicurazione, manutenzione e perfino i carburanti. Si potrebbe parlare di lavori pubblici, incarichi legali, strane ed insolite consulenze, soldi per tante spese (come i 20.000 euro ogni anno per la cancelleria). E ancora la vicenda dei 1000 tetti fotovoltaici, gli incarichi ai tecnici, ArtSannio con tanti imprenditori lasciati sul lastrico in attesa di giusti pagamenti che non arrivano, ma la vicenda ultrascandalosa, sono le false residenze. Il dramma è scoppiato a Limatola il 6 maggio 2012, diventando un caso nazionale. Si votava per il sindaco ed il consiglio comunale. Già dalla domenica davanti ai seggi c’erano strani movimenti. Tantissime facce sconosciute si recavano a votare. Dopo un primo intervento dell’on. De Girolamo, chiamata da appartenenti alla lista con candidato sindaco Dragone c’è stata l’azione di Vivilimatola che ha formalizzato una denunzia nella stazione dei Carabinieri di Dugenta. Il maresciallo Costantini, molto allarmato per le evidenti degenerazioni che potevano compromettere la regolarità del voto intervenne più volte identificando gli “strani” elettori chiaramente spaesati, prima e dopo il voto, alla ricerca dei loro “punti di riferimento”. Ma la cosa diventava più paradossale quando il Maresciallo Costantini identificava l’elettore dopo che aveva votato e fattosi dire l’indirizzo (ad esempio Via Toraldo 53) chiedeva di accompagnarlo a casa. Meraviglia delle meraviglia: l’elettore non ricordava dove abitava, oppure in Via Toraldo, 53 nessuno lo conosceva (abitazione con decine di conviventi inconsapevoli), o magari, l’indirizzo corrispondeva ad un lotto di terreno. Incredibile ma vero! La stessa serata di Domenica 6 maggio venne il Prefetto a Limatola e visitò i seggi elettorali. Tutta la notte passò con l’interrogativo: elezioni sospese si o no? L’indomani, 7 maggio, si insediò al comune una commissione prefettizia e vi restò fino al termine delle operazioni di voto. Il lavoro dei Carabinieri proseguì anche con una certa partecipazione popolare fino al termine del voto. I cittadini che stazionavano davanti ai seggi erano turbati e preoccupati, ma alcuni si divertivano ad individuare i “residenti fantasma”, provando ad indovinare con chi erano “abbinati”. A quelli più spaesati indicavano anche il seggio e magari lo aiutavano ad intercettare il “punto di riferimento politico”. L’8 maggio l’on. Iannaccone Arturo presentò, su segnalazione di ViviLimatola interrogazione a risposta scritta n° 4/15958 al Ministro dell’Interno. Ancora senza risposta nonostante sollecito. E’ in corso un’azione giudiziaria della Procura della Repubblica di Benevento, con accertamenti della Caserma dei Carabinieri di Dugenta. Emergono indicazioni su tantissime false residenze, tali da condizionare il voto amministrativo del 6 e 7 maggio 2012. Ci chiediamo cosa sia cambiato rispetto al maggio scorso. La comunità di Limatola viene chiamata al voto per rinnovare il parlamento italiano senza aver provveduto a fare chiarezza sulle residenze fantasma. Abbiamo invano chiesto una commissione consiliare di inchiesta sull’intera vicenda. Nelle prossime ore presenteremo una nota al Prefetto ed al Ministro degli Interni. Ed è appena il caso di segnalare che il Sindaco di Limatola, consigliere provinciale è anche candidato alla Camera dei Deputati. Lasciamo alle Istituzioni della Repubblica la valutazione di questo dettaglio. 

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