Contrada Cotugni, non rimosse ancora le lastre di eternit

g.f. da 'Il Sannio Quotidiano' 
Ore 11:30 di sabato 16 marzo: nessuno ha provveduto a rimuovere le lastre di eternit dalle campagne dei Cotugni. Questa l’amara constatazione a 25 giorni dalla nostra prima denuncia. Rispetto alla precedente ‘visita’ da noi effettuata l’unica differenza che si coglie è relativa ad una delimitazione del materiale effettuata a mezzo delle strisce rosse e bianche che solitamente si usano nei cantieri edili. Una soluzione che, ovviamente, non elimina i pericoli. Ad aver provveduto a ciò - nella stessa mattinata in cui fu pubblicato il nostro passaggio - i militari della locale Stazione dei Carabinieri. Contestualmente gli stessi si sarebbero anche preoccupati di allertare l’Ente proprietario del terreno. Proprietario che non è un privato ma un’Istituzione. Nessuna azione di tutela, quindi,è stata intrapresa a tutela della popolazione. Di quella che abita nei paraggi e di quella che quotidianamente percorre la trafficatissima stradina che congiunge la contrada di Faggiano con la sovrastante provinciale. Il pericolo non è trascurabile: il materiale, infatti, è in molte sue parti frantumato. Circostanza che rappresenta la reale fonte di pericolo.
In tali condizioni, infatti, le spore che da esso si liberano hanno vita facile nel diffondersi nell’ambiente circostante favorite dalle forti correnti d’aria che spazzano la zona. Si consideri che i rischi per la salute umana derivano proprio dalla inalazione delle polveri. Le principali patologie connesse all’amianto sono non a caso a carico dei polmoni: tra di esse l’asbestosi, una malattia polmonare cronica che interessa i tessuti respiratori e che deriva il suo nome scientifico dall’asbesto. Il nome tecnico, appunto, dell’amianto. Il problema, in definitiva, non vive tanto nel fatto che vi sia l’eternit sul terreno: lascia perplessi, piuttosto, la circostanza che pur essendo nota la pericolosa presenza non sia ancora avvenuta la rimozione. A distanza di quasi un mese, ormai, dalla diffusione della notizia e da una informativa che sarebbe stata puntualmente posta in essere dai Carabinieri di Sant’Agata de’Goti. E se la rimozione e lo smaltimento hanno costi troppo elevati, è anche vero che è possibile praticare la procedura alternativa dell’incapsulamento. Una soluzione che arginerebbe i rischi pur lasciando sul luogo il materiale. Al di la dell’amianto, per il resto, l’area rimane il consueto ricettacolo di rifiuti. Non pericolosi ma non per questo minore motivo di offesa per l’ambiente. Ve ne sono in abbondanza e di ogni genere. Pneumatici, cartacce, lattine ed elettrodomestici. Un televisore, in particolare, risulta completamente ossidato. Chiara prova di come esso sia li depositato da mesi. Senza che nessuno abbia provveduto a rimuoverlo. Qualche altro criminale dell’ambiente ha provveduto, poi, a sversare decine di bottiglie di vetro. La sensazione è che la discarica rimarrà nelle stesse condizioni per molto tempo ancora: piuttosto, si accrescerà. Se non viene rimosso con sollecitudine l’amianto, infatti, figuriamoci di quale considerazione potrà ‘godere’un comune rifiuto


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