Contrada Capellino, pericolo velocità

G.F. da 'Il Sannio Quotidiano' 
Strada Provinciale numero 16. Siamo in corrispondenza della contrada Capellino e le auto sfrecciano che è una bellezza. Coloro i quali vivono nei paraggi più volte ci hanno manifestato la condizione di pericolo insita nella smodata condotta di guida tenuta da troppi automobilisti. Ma, oltre a loro, ad esporci la personale preoccupazione sono anche i genitori dei tanti studenti che frequentano l’Istituto superiore presente nell’area. “Si corre – ci rivelano gli stessi - Il problema è che su questa tratta si procede con delle velocità che sono spropositate”. Lo stradone, in effetti, largo e rettilineo rappresenta una allettante tentazione per chi ama pigiare il piede sull’acceleratore. “Davanti ai miei occhi, in due differenti circostanze, stavano investendo dei ragazzi che uscivano da scuola – ci viene ancora evidenziato – Senza contare gli investimenti di animali. Solo negli ultimi giorni è capitato due volte”.
E’da precisare come la strada in questione sia presenziata – in coincidenza degli orari di entrata e di uscita – da uomini della Polizia municipale che si posizionano nello spazio antistante l’ingresso dell’istituto. E l’effetto – deterrente produce i suoi frutti. Il problema, come deducibile, vive nel fatto che le divise non possono stazionare in loco in eterno, avendo da presidiare circa 64 chilometri quadri di territorio. Inoltre, è da considerarsi come il problema – velocità non caratterizzi il solo breve tratto adiacente la scuola bensì l’intero tragitto – svariate centinaia di metri - che separa la scuola dal centro cittadino. E che una marea di giovani percorre su non ampi marciapiedi per ben due volte al giorno. “Ci vuole – ci viene ancora precisato - un rimedio alla velocità. Uno strumento che 24 ore al giorno consenta di limitare l’andatura”. Qualche anno fa in loco erano presenti i cosiddetti ‘speed check’. La loro presenza effettivamente consentì di abbassare la media – velocità; ma il progetto era temporaneo, senza contare la triste sorte che toccò a quelli che andarono in fumo dopo pochi giorni dalla installazione. Non esperibile la soluzione dei dossi artificiali – perché quella in questione è una ‘strada di collegamento’ – rimarrebbe la possibilità vivente nei cosiddetti passaggi a livello sopraelevati.

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