Parco 'La Lucciola', ancora emergenza - topi



G.F. da 'Il Sannio Quotidiano'
Topi nei cortili. Nello spazio antistante ai garage, in mezzo alle aiuole. Ed, ancora, topi – scalatori che si avventurano perfino sui balconi delle case e qualcuno, talmente coraggioso, che si è preso la briga d impossessarsi della cuccia di un cane. Dando lo sfratto all’originario inquilino. Parco ‘La Lucciola’, è nuovamente caso – roditori. O, forse, lo è sempre stato. Gli avvistamenti, complici i primi caldi, sono tornati ad essere quotidiani. La gente si lamenta – diverse le segnalazioni anche su ‘I love Airola’; l’Amministrazione comunale, dal canto suo, fa quel che può per contrastare il fenomeno: dopo la derattizzazione e l’azione di rimozione dei rifiuti che si erano accumulati nel casotto una volta adibito ad ufficio del complesso, si è nuovamente proceduto al taglio dell’erba nelle aree verdi.
Iniziative che, però, non hanno la forza di sradicare il problema. I grossi roditori, in effetti, trovano nella zona del ‘Parco’ vari fattori favorevoli al loro proliferare. Uno di essi è rappresentato dall’abbondanza di cibo. Vale a dire di rifiuti. Un risultato favorito dall’alta densità abitativa e dai pochi giorni – solo due - di prelievo dell’umido. Con il ‘valore aggiunto’ rappresentato dalla maleducazione civica di qualcuno. Nell’area insistono, si ricorda, circa 80 nuclei familiari. Che ‘conferiscono’ la frazione umida due volte a settimana. Nell’immediatezza del prelievo, vale a dire, si accumulano in poche centinaia di metri quadri anche tre - quattro quintali di ‘cibo’. Il tutto servito su un piatto d’argento all’appetito dei famelici roditori. Aumentare, soprattutto in coincidenza con il periodo caldo, a tre – quattro giorni settimanali la frequenza di prelievo della specifica tipologia di rifiuto potrebbe rappresentare una prima soluzione. Almeno con riferimento a quelle zone ove è massima la concentrazione abitativa. Questa potrebbe essere la semplice ricetta per evitare l’accumulo di immondizia ed il conseguente invito a nozze per i topi. Che, considerate le dimensioni, andrebbero definiti con l’equivalente linguistico napoletano. Anche il cittadino potrebbe, però, contribuire alla causa con atteggiamenti più responsabili: evitando – ad esempio – di gettare i sacchetti, anche al di fuori dei giorni di deposito, sui marciapiedi o su altri spazi comuni. Neppure facendo uso degli appositi contenitori.

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