La denuncia/ Ladri d'arte stanno mutilando l'acquedotto Carolino

(Sannio Quotidiano)_L'Acquedotto Carolino, patrimonio Unesco sin dal 1997, preda di "ruberie e mutilazioni". E' la denuncia – choc che viene da Giacomo Porrino, ricercatore di origini moianesi. "Sono mesi, probabilmente anni, che dal sito vengono asportate le parti lapidee. Vale a dire quelle in pietra". Lo scempio si starebbe consumando nella zona posta al confine tra i territori demaniali di Moiano e Bucciano. La tecnica usata da quelli che sono a tutti gli effetti etichettabili come 'ladri d'arte' è ben radicata: gli stessi, infatti, si presenterebbero ai proprietari terrieri – il ponte attraversa aree ricadenti nella titolarità di privati – dichiarandosi come 'incaricati' di questo o quell'altro Ente. In virtù di tali fasulle autorità asportano blocchi di materiale col pretesto di dover condurre attività ristrutturative e conservative. L'identità dei soggetti in questione ed i relativi intenti sono, come ovvio, molto meno 'nobili'.

I pezzi sottratti dal 'Carolino' finiscono, infatti, per divenire pezzo di arredo in case o giardi ni. "Non si tratta di semplici furti – riprende Porrino – bensì di un vero e proprio sfregio alla memoria della collettività". Progettato dal grande architetto partenopeo, l'Acquedotto in questione rappresenta una mirabilia dell'architettura: basti pensare, tra le tante, che all'epoca del suo battesimo – correva l'anno 1762 – il tratto che attraversa la valle di Maddaloni dava vita al ponte più grande d'Europa. A dispetto, però, di tale imponenza si assiste oggi a degrado e profonda incuria. Oltre, infatti, alle azioni predatorie si registra pure la diffusa aggressione da parte della vegetazione. Una maschera di sterpaglie che offusca e mortifica oltre 30 decenni di storia. "L'Acquedotto Carolino versa nel dimenticatoio totale. Si tratta di beni - prosegue Porrino – che meritano tutela serrata". Lo stesso studioso moianese, però, 'apre' ad uno spiraglio di ottimismo. Ci riferisce questi, al riguardo, come nel contesto del recente incontro incentrato sulla figura di Umberto Bile, Fabrizio Vona – Soprintendente del polo speciale museale napoletano con competenza alla Reggia di Caserta – abbia auspicato una fattiva collaborazione tra l'Ente dallo stesso rappresentato e gli Enti comunali al fine di una immediata azione di tutela e conservazione del sito. Con particolare riferimento – circa le responsabilità ricadenti in capo alle strutture cittadine – all'aspetto della sorveglianza.

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