Arpaia/ "Luigi attende un banchetto da due anni"

(Sannio Quotidiano)_Una parentesi di normalità. Quanto meno nell'ambiente scolastico. Questo è quanto chiede la signora Anna, mamma del piccolo Luigi. Il suo piccolo è affetto dalla 'Duchenne', una di quelle che vengono generalmente etichettate sotto la sigla di malattie degenerative o genetiche. Bestie invisibili che rendono tremendamente complicata ed 'amplificata' la quotidianità dei piccoli e quella dei rispettivi cari. Luigi da 15 giorni non va a scuola e non lo farà fino a quando nella sua classe – la terza delle Elementari di Arpaia – non giungerà quel banchetto che, come da norma, è previsto per gli alunni che si ritrovano nelle sue condizioni. La mamma ci riferisce di averne fatto richiesta da circa due anni.
Ma quel supporto ancora non arriva. E due anni, in effetti, suonano un pò eccessivi per dotare la struttura scolastica di un pezzo il cui valore non eccede quota 6 – 700 euro. Il ruolo della scuola per Luigi è fondamentale. Fondamentale non solo per una questione strettamente didattica e di apprendimento ma anche per un discorso di socializzazione; rappresentando la classe uno preziosa e quasi esclusiva occasione – stante gli impedimenti del bambino – per potere stare a contatto con i coetanei. Le mancanze, però, non si limiterebbero solo a quella menzionata: neppure il bagno, infatti, è dotato dell'apposito maniglione; così come – questo quanto ci viene riferito – non sarebbe stata mai rifiutata dai genitori la figura di un assistente specialistico. Senza voler fare riferimento, poi, ad altre circostanze connesse all'assistenza materiale che talvolta, sebbene non per mancanza di volontà da parte degli interessati, non saraebbe stata garantita. Sappiamo di come il Comune di Arpaia abbia, per iniziativa del ramo dei Servizi sociali, ottenuto recente preventivo per l'acquisto del banchetto. L'appello che, tuttavia, viene rivolto a chi di competenza è quello di gettare il cuore – laddove si palesasse necessario – anche oltre la burocrazia. Ricordando come al centro della vicenda vi sia un bambino di appena otto anni.

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